domenica 7 agosto 2011

Francia:Occitania breve diario di bordo di un sognatore.

Quando si rientra da una vacanza la testa per un poco viaggia ancora, come spinta da una forza d’inerzia che riavvolge il nastro delle immagini vissute e come spezzoni di un collage li fa scorrere di fronte ai nostri occhi, facendo rivivere suoni, colori, odori, sensazioni, emozioni.

Questa vacanza appena trascorsa per me ha avuto una valenza particolare. Primo, in quanto i luoghi da me visitati chiudono un cerchio di 6 anni di letture (amatoriali si intende) su Templari, Catari, e su quella Nazione proibita chiamata Occitania.

Secondo, in quanto per la prima volta dopo 10 anni sono riuscito a rapire il mio amico Enrico dalle grinfie della moglie (eppure glielo dissi il giorno del matrimonio che non volevo firmare pur essendo il testimone :-) ).

Grazie ad Enrico per la prima volta ho provato la formula del Couchsurfing. Ovvero essere ospitati in casa di gente normale che mette a disposizione un divano, un letto, una stanza per viaggiatori curiosi e pronti a tutto. La cosa particolare, solo il compenso di un sorriso.


Adesso, non vi ammorberò con le sensazioni che il viaggio ha rappresentato per me dal punto di vista storico, tanta è la mia passione per queste vicende del lontano passato, e di come per me sia stato rivivere, battaglie, tenzoni, assedi. Il passeggiare nella storia è qualcosa che mi cattura da sempre, ma questa volta il coinvolgimento era diverso, più partecipe se vogliamo. I luoghi visitati hanno da secoli una specie di aurea magica che li circonda, tesori nascosti, leggende, santo Graal, fine del mondo etc… Bene posso dire di aver provato con mano la magia di tale territorio, ma vi spiegherò dopo. Mentre chi fosse interessato mi chieda pure successivamente, sarà per me una gioia condividere.

Passando ad altro, siccome in molti quando raccontavo del couchsurfing mi guardavano incuriositi, ecco allora un breve resoconto in modo da farvi capire e non essere costretto a doverlo raccontare milioni di volte :-)

Enrico mi disse, non aspettarti nulla, in fondo è un prenderci, anche se le sue precedenti esperienze erano state positive. Le mie impressioni dopo questo viaggio, nel complesso ottime.

Lati positivi :
- Il sorriso della gente
- Cenare con famiglia di contadini e mangiare pietanze tradizionali fatte in casa intorno ad un tavolo nel mezzo della campagna francese a 10 metri da un fiume che scorre placido.
-Gustare liquori (sempre fatti in casa) che hanno la stessa forza del benzene e provare a parlare in una lingua che non è la tua
- Assistere ad una lezione di cucina sulla metodologia di cottura del filetto d’anatra, per poi dover correre al          supermercato a cercare un deodorante per abiti, in quanto l’odore ti si è infilato anche nelle orecchie.
- Arrivare a casa delle persone e scoprire che è stato programmato un barbecue in tuo onore
- Fare l’aperitivo con Pastis, tremenda bevanda al gusto d’anice, dello stesso grado alcolico del liquore di cui sopra e dover parlare una lingua, ancora una volta, che non è la tua.
-Scoprire che l’inglese che millantavano (non tutti ad onor del vero) era una beata illusione e dover reggere conversazioni in francese, lingua che il mio cervello considerava morta alla stregua dell’aramaico. Ecco in questo caso sia il Pastis che il Liquore ( di prugna per onor di cronaca) aiutano e anche parecchio.
- Dover difendersi dalle domande del contadino che ci guarda negli occhi e non capace di trattenere oltre la curiosità si rivolgeva a noi con fiero cipiglio e puntandomi un dito contro  chiedendeva“ Scusate la domanda indiscreta….ma …VOI…siete celibi “ ? Ovvero tradotto dall’francese all’italiano, scusate ma voi siete finocchi ??
- Sentirsi consegnare le chiavi di casa e dire, benvenuti fate come se foste a casa vostra
- Essere svegliati dalle fusa del gatto di casa alla quale avete impropriamente fottuto il divano letto, normalmente di sua proprietà.
- Assistere alla faccia estasiata dei presenti quando il sottoscritto si cimenta nelle sue pur semplici ma sempre d’effetto ricette di pasta.

2 note meno positive.

-  Quando con un sorriso a 36 denti ti viene presentato come cena “ Zucchina ripiena “, adesso uno per educazione mangia tutto ma descrivo la ricetta. Zucchina geneticamente modificata grande come un anguria dal sapore di nulla,  scavata con dentro, 300 grammi di carne dal sapore non identificato simile al kit kat, 500 grammi di cipolla tritata cruda, spezie varie, AGLIOOOO. Il mio cuore è morto ma poi mi sono ricordato Rocky che diceva “ Non fa male….non fa male” e ho ingurgitato in luttuoso silenzio. Sappiate che lo stramaledico tutt’ora e a dire il vero, unica nota stonata tra le 6 diverse esperienze con le persone che ci hanno ospitato, ma il tipo era veramente bizzarro, per non dire stronzo. Grazie al cielo siamo rimasti li solo una notte.
- La simpatica abitudine dei fantasiosi architetti francesi che chissà per quale bizzarra idea hanno deciso che la toilette, ovvero il cesso per intenderci, notoriamente separato dalla più nobile salle de bain (ambiente dove si trova doccia/vasca e lavandino), trovi degna collocazione direttamente nel soggiorno, avendo quindi tra te e gli astanti del soggiorno una semplice porta di legno a dividervi. Immagino per rendere partecipi tutti i presenti delle altrui deiezioni. Ecco ricordatelo semmai un amico francese vi dovesse invitare a casa sua.

In breve è una maniera particolare di viaggiare, a volte un poco scomoda, a volte fantastica, di certo è una maniera diversa per farlo e per conoscere al meglio la cultura di un altro paese, la gente, le abitudini ed aprir ancora di più la nostra mente. Non essendoci il vil denaro coinvolto, chi ci riceve apre le porte di casa propria con il mero intento di conoscerci, chiederci e perché no, creare nuove amicizie. In un caso eravamo i primi ospiti che venissero dall’estero.

Concludo con la prova della presente magia in quel territorio, una breve nota solo per far capire. La zona in questione è ricettacolo di antiche leggende, magie e culla di una cultura affascinante, ovvero quella Occitana, e di una religione la Catara, sterminata a fil di spada nel 1200 dalla nostra “Santa Madre Chiesa”. Da quel momento si raccontano storie di tutti i tipi, tra le quali una in particolare, ovvero quella che riguarda il piccolo paese di Bugarach, nel cuore delle terre Catare. La leggenda narra, che quando nel dicembre del 2012 il mondo finirà, quello sarà l’unico posto che resterà in piedi. Ed ecco che attraversandolo sembra di essere a Woodstock nel 70. Furgoni colorati, gente che mangia Carote Pizelli (vedi Verdone), insomma uno ci sorride sopra e poi…. Poi ti trovi a dare un passaggio ad un vecchio per la strada che fa l’autostop. Lo carichi e lo porti al suo paese che dista 8 km. 10 minuti di chiacchierata, ti racconta che ha la macchina rotta, che è stato a trovare la figlia che vive in un paesino vicino, Esperaza, e ci saluta mostrandoci la sua casa rossa. Beh a distanza di 2 giorni ci rechiamo ad Esperaza dove ci attende la nostra ospite. Prima cosa strana, riceviamo un messaggio che ci informa che non sarà in casa in quanto ad una festa, ma che la casa è aperta e le chiavi sono sul tavolo. Stupiti da tanta fiducia, la si chiama per accertarci che non si stesse sognando, ma lei conferma che non dobbiamo preoccuparci e che non ci sono problemi. Così facciamo. La padrona rientra solo l’indomani, quindi noi ci impossessiamo della casa e facciamo le nostre cose. La sera successiva poi finalmente la si incontra e qui la prova inconfutabile, secondo me naturalmente, che il posto sia veramente magico. Seduti intorno al tavolo mentre taglio le melanzane per la fare la pasta, Enrico mosso dalla pulce che lo tormenta dal giorno del passaggio  chiede dove vivessero i suoi, e lei ci risponde che il padre vive a Chalabre ( il paesino dove abbiamo lasciato il vecchio). A quel punto io incredulo, ricordando che il vecchio ci aveva detto che come lavoro faceva l’accordatore di pianoforti, chiedo se per caso facesse l’accordatore di piano. Beh la risposta è stata si. Era proprio suo padre.
Possiamo chiamarla coincidenza, caso, fato……io ancora quando ci ripenso mi dico che non è possibile. Per lei invece, molto fricchettona, era una cosa normalissima che tra milioni di persone, quel giorno in quel posto si passasse proprio noi a caricare suo padre…..A me.... piace pensare che l'Occitania sia un posto veramente magico.