Visualizzazione post con etichetta viaggi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta viaggi. Mostra tutti i post

domenica 11 dicembre 2022

Passeggiando per Roma

Sono stati due giorni intensi. 
A livello emotivo, culinario e climatico. 
Ma andiamo per ordine.

Livello Emotivo:



Ovviamente non era la prima volta che venivo a Roma, anzi ci ho anche vissuto per un breve periodo a cavallo del 2004. Era da allora che non ci tornavo. È stato come ritrovare una persona importante, mille pensieri, tanti ricordi, che seppur relativi ad un periodo lavorativamente disastroso, lato personale mi hanno fatto ricordare che all'epoca mi sentivo imbattibile pieno di quella incoscienza che oggi pagherei oro solo per averne un briciolo. Oggi invece ci sono tornato con gli occhi del viaggiatore. Ci tengo al termine, guai a chiamarmi turista, mi offendo. Ed è stato come passeggiare nel tempo. Sensazione che solo Roma può offrire. Ho avuto la fortuna di girare tanto, anche se non quanto avrei voluto, ma ho sempre sostenuto che non ci sono eguali a Roma, perché quando a Roma si costruivano monumenti che ancora oggi si guardano a bocca aperta a dire quanto grande e possente fosse quella civiltà, parigini e londinesi vivevano nelle capanne. La magia della Roma imperiale, la meraviglia delle sue piazze e delle sue fontane. La possente superbia della chiesa capace di creare esperienze mozzafiato come la Cappella Sistina.



Superbia perché a parer mio ovunque vi sia opulenza e oro non può esserci messaggio divino, che se ricordo bene era di povertà e condivisione. Vabbè tralasciando il retorico e polemico, tornando a noi detta in maniera diretta, vergognatevi o voi che non avete mai visitato Roma.

Lato Culinario:


Mamma mia, Madre celestissima. Mi sono letteralmente lasciato trascinare dalla Gola. Cacio e pepe come se piovesse, Carbonare degne di lacrime di gioia. Sono un pastaro, italiano medio lo riconosco e ho sempre considerato una tagliatella al ragù o un piatto di lasagne, un orgasmo della panza. Dopo questa full immersion di guanciale e cacio che già erano al secondo posto in assoluta solitaria visto che il terzo posto della Norma risulta ben distaccato, le mie certezze sul primo posto sono state minate. Ma non temete o mie amate tagliatelle, non ti preoccupare amata e dotta Bonomia presto saremo insieme nuovamente, tali ardori al pepe nero, ova e guance di porco saranno rimesse al loro posto.

Una menzione speciale la lascio sicuramente all'esperienza della cucina giudaico romana.

Lato Climatico:


Ora siamo a Dicembre ok? Ma Roma è Roma e fa come le pare. 19 gradi. Ma per rendere il tutto più caruccio, pioggia, semplice, costante e leggera, a parte oggi. Bene mi sembrava di essere in un film distonico. Io a crepare di caldo in felpetta e ombrello, agognando di togliere anche quella e rimanere in maniche corte ma poi una vocina mi ricordava che so anziano e visto che ogni tanto tirava er potentino mi convinceva a tenere la felpa e lastrare di conseguenza le ascelle.
Dicevo io in felpetta a crepare di caldo e tutti dico tutti, a parte qualche nordico, con :

🔹️Piumino
🔹️Sciarpona di lana
🔹️Berretto di Lana con pon pon annesso

Non potevo non pensare alla sera nei loro alberghi o B&B al momento della svestizione quali effluvi sarebbero stati rilasciati dopo aver fermentato tutto il giorno ben coperti.

Ora dico io la gente secondo me ha la sindrome della divisa. Si veste secondo calendario e non in base al tempo, proprio come i militari.

La gente, come sempre mio problema. Nonostante il passare del tempo e la saggezza indotta dallo scorrere del tempo non riesco ad attenuare la misantropia, anzi. Ma questo è un altro argomento, che magari un giorno vi racconterò, anche se voi potete rispondermi con un chiaro e categorico romano sticaxxi..... tranquilli non me la prendo 😉

lunedì 19 febbraio 2018

Il chiacchierone



Quando mi organizzo per far del trekking e non riesco a conciliare con la signora (forse non vuole) allora non mi perdo d’animo in quanto non è mai stato un problema andare da solo.

Stare da solo è una cosa che so fare benissimo e sono convinto che nonostante si condivida la vita con una persona, ogni tanto ritagliarsi degli spazi propri è salutare in un rapporto.

Negli anni ho viaggiato tanto in solitaria (i viaggi migliori in assoluto) e mi hanno sempre fatto un misto di tenerezza è antipatia le domande del tipo “ma sei matto; vai da solo?”

Come se fare le vacanze in 32 fosse la soluzione ideale. Queste malinconia da liceali grazie al cielo le persi appena maggiorenne, non riesco a concepire una vacanza dove io debba passare la metà del tempo a decidere dove andare o peggio convincere gli altri a fare quello che voglio io J.

Insomma quando sono solo, mi piace stare solo, ma siccome il mondo è pieno di gente che non comprende questo desiderio, a volte mi chiedo se per caso come per una osmosi mal programmata, io possa attirare certi elementi disturbanti come carta moschicida.

Se isolarsi durante gli spostamenti con i mezzi è semplice, in quanto passo il 95% del tempo a leggere, in altre occasioni se il chiacchierone vuole aggredirti, la difesa da certi attacchi diventa complicata.

Un esempio su tutti, l’altra sera.


Tappa di uno dei miei weekend in trekking, che come spesso accade passo pernottando presso ostelli o istituti religiosi che offrono soluzione di mezza pensione.

Mi piace propendere per gli istituti religiosi quando possibile, per il silenzio, per la pace e per la possibilità di rinfrancarsi dopo una giornata di cammino.

Ora di cena, scendo verso il refettorio dove separati dagli ecclesiastici che mangiano in silenzio, vengo indirizzato verso una sala attigua dove mangiano gli ospiti.

Due tavoloni lunghi disposti parallelamente dove potrebbero cenare una trentina di persone. Sono il primo mi accomodo e nella pace più assoluta inizio a cenare. Passano pochi minuti e arriva una mamma che spinge una carrozzina con due bambini e il marito dietro. Solo che lui non è il marito.

La signora si sposta verso la parte opposta della sala (brava) mentre quello che credevo il marito, si ferma mi osserva e naturalmente decide di mettersi di fronte a me. E qui scatta l’allarme perché è chiaro che è il classico disturbatore che vuole chiacchierare.

Non mi sbaglio, nel giro di pochi minuti, vengo mitragliato da una serie di domande a raffica, che faccio, dove vivo, da dove vengo (il tutto naturalmente mentre mangia e quindi ruminando a bocca aperta come neanche un cammello). Io provo a resistere all’attacco frontale con risposte monosillabi anche perché percepisco un leggero accento familiare nella parlata e sono cosciente che se intuisce che il mio è uguale al suo sono fottuto.

Sarà chiacchierone ma è dotato di orecchio fine, si ferma mi guarda con cipiglio e mi chiede ma di dove sei? Quando gli ho detto che vengo da Bologna, qualche vocale leggermente aperta deve avermi tradito. Insomma scoperto non posso che confessare di essere siciliano come lui.

E’ la fine. Se prima lo sproloquio era della portata di un ruscello di montagna a fine settembre, adesso il suo parlare si trasforma in un fiume in piena durante il disgelo primaverile dopo una settimana di abbondanti piogge. Un misto di siciliano e italiano vomitato senza tregua. Non so come difendermi, a quel punto non gli importa neanche che io risponda, per lui l’importante è parlare. Finisce di mangiare e non contento mi dice andiamo a parlare da un’altra parte. Io provo a respingere l’attacco dicendo che l’indomani devo alzarmi alle 6 (che è vero tra l’altro) in quanto mi aspettano 25 km da fare a piedi.

Non si intenerisce, dai solo 5 minuti, insomma mi si prospettano due opzioni.

O prendo il mandarino che ho davanti e glielo ficco in bocca per farlo tacere o acconsento pur di farlo smettere.

Siccome non sono incline alla violenza, acconsento e lo seguo conscio che quello che sto vivendo deve essere qualche forma di espiazione (visto anche dove sono) delle mie colpe. E così dopo minuti di parole sparate nell’aria si raggiunge l’apice dell’assurdo.

Avendomi ben edotto su quanto gli manchi la Sicilia, il discorso vira, anzi lo vira lui senza alcun freno inibitorio, sulla politica e mi confessa che il 4 marzo bisogna votare Salvini. Decido che ne ho abbastanza e pronuncio la prima frase di senso compiuto dopo una serie di mah, bah, boh, si, forse, hai ragione.

Un terrone che vota Salvini, proprio non si può concepire, dico anche abbastanza contrito. Ma niente, il chiacchierone non si sconvolge anzi un diniego da parte tua gli dona la forza celeste per perseguire con maggior ardore la missione finale.

Deve convincerti che è nel giusto e che devi fare come dice lui.

Mentre lo sento sproloquiare sulla bontà della proposta salviniana, vengo salvato da una persona che conosce, si distrae, ne approfitto, sbadiglio in maniera evidente e chiedo di congedarmi in quanto devo proprio andare a dormire. Allora lui si alza e raggiunge l’apoteosi dell’invadenza. Mi chiede il cellulare che magari viene a Bologna a trovarmi.

Terrore, incredulità, per la testa ti passano mille scuse per respingere la richiesta, ma la mamma mi ha fatto educato e non mi va di dire bugie sotto una sequela di immagini sacre di santi e beati che mi guardano con fare ammonitorio. Così ho deciso di andare al martirio, lui trova un foglietto e scrive i suoi dati, poi lo piega a metà e me lo porge. Scrivo rassegnato il mio ed è qui che le forze del bene che adornano la sala dopo avermi ammonito a non scrivere nome o telefono falso, fiere della mia onestà, accorrono in soccorso e compiono l’inatteso miracolo.

Strappo in due il foglietto, ogni parte con i dati dell’altro e vi giuro, senza vedere, porgo a lui una parte ed io mi metto in tasca l’altra dopo averla a sua volta ripiegata.

Arrivato in stanza mi rendo conto del miracolo, io ho la parte con i miei dati e lui si è presa la parte con i suoi, sono salvo, basta andar via domani all’alba e il pericolo è da considerarsi definitivamente scampato.

L’indomani sono partito alla buon ora per evitare incontri sgraditi, e mi sono ritrovato come sempre a camminare di buona lena e invaso da un profondo senso di benessere e così mentre andavo, rigorosamente da solo, mi sono ritrovato a cantare. Una vita in vacanza, libertà e tempo perso e nessuno che rompe i …..

domenica 25 ottobre 2015

I viaggi raccontati dai periodici. Sogni che rimangono patinati.

Avete mai sfogliato una di quelle riviste patinate che come argomento parlano di viaggi ? Siano essi periodici, quindi testate vere e proprie o inserti di quotidiani, sembrano tutte create avendo un unico scopo, farti capire quanto tu sia povero e quanto lontane e remote siano le possibilità che tu possa mai fare i viaggi che raccontano.

Non importa che le destinazioni siano esotiche o dietro casa, il giornalista, quel bastardo fortunato, come sempre  mette in funzione il sesto senso per trovare sempre il massimo possibile. E quindi dopo averti fatto venire l'acquolina in bocca con descrizioni da mille e una notte, fotografie che ti trasportano in una dimensione lontana, passano a darti il cosiddetto calcio sugli stinchi.

Si perché, nell'articolo ti hanno descritto l'agriturismo, al "Viandante Povero" della quale tu non conoscevi l'esistenza ma che dista un paio d'ora da casa. Camera con letto a baldacchino, vista mozzafiato su panorami adagiati su colline fatate e velate da una nebbia fluttuante che ricorda massaggi orientali.

La descrizione ti rapisce, piscina, sauna e una tavola imbandita da banchetto nunziale, e ti dici dai perché no, in fondo un fine settimana si potrebbe andare a fare una gita. Però poi come sempre lo sguardo si sposta nel box solitamente in basso a destra quella che ti descrive i prezzi. E ti rendi conto che una camera matrimoniale in offerta speciale il 22 febbraio, con prima colazione, costa quanto la settimana che hai passato a Rimini con tutta la famiglia nel mese di luglio.

E così capisci le ragioni del nome "Al Viandante Povero". In quanto ad inizio soggiorno, il venerdì, avevi un conto in banca, si magro è vero ma che con orgoglio custodiva i risparmi di una vita. Al lunedì, a fine weekend, l'unico povero saresti tu, ovvero il viandante che ha fatto l'errore di prenotare.

A parte qualche rivista particolarmente attenta alle tasche dei comuni mortali, la maggioranza delle testate di settore sembra ancora vivere negli anni 80 quando ancora in questo paese girava la moneta. Viaggi e posti improbabili senza considerare il target alla quale si rivolgono.

Paradosso assoluto le riviste di bordo delle compagnie aeree low cost.

Hai speso 32 € andata e ritorno di biglietto aereo, partendo il martedì sera alle 23.55 e ritornando il giovedì con volo alle 4.55. Hai preparato lo zaino con il bilancino di precisione ed il calibro.
Il bilancino da oreficeria per non superare i kg di franchigia e non dover quindi pagare l'imbarco dello stesso. Il calibro lo hai usato per calcolare l'area ed il volume, ovvero le dimensioni ammesse a bordo, che naturalmente cambiano da compagnia a compagnia, alla faccia dell'Europa Unita.

Sei soddisfatto, l'aereo decolla e prima che gli assistenti di volo si trasformino in persone urlanti che ricordano gli ambulanti dei mercati meridionali, proponendoti di tutto, prendi la rivista di bordo e la sfogli incuriosito. Vai alla sezione "Dove Mangiare" della città che tra un paio d'ore avrai il piacere di visitare. Dopo un rapido sguardo sconsolato la metti via. I tre ristoranti suggeriti hanno un costo a persona, vini esclusi, identico al budget che hai stanziato per l'intero soggiorno per te e signora.







lunedì 24 agosto 2015

Ferragosto Italia mia non ti conosco.

Si riapre il paese !

Con oggi termina come ogni anno quel periodo di due settimane dove a discapito di qualunque crisi in atto o minacciata, il paese va in letargo. Per l'appunto le due settimane a cavallo di ferragosto.

Per l'amor del cielo le ferie sono sacre e tutti hanno il diritto di goderne come e quando vogliono, nonostante tutto faccio fatica a comprendere come la maggioranza del popolo italico ami ancora ammassarsi nelle amene località di villeggiatura nel periodo più confuso e costoso dell'anno.

E' vero che ci portiamo dietro un retaggio da boom economico dei lontani, lontanissimi anni 60, quando le grandi industrie italiane (oggi tedesche o emigrate in Olanda per ovvie ragioni fiscali) chiudevano i battenti per tutti il 1° di agosto per riaprire alla fine del mese. Permettendo così alle famiglie, libere dagli impegni scolastici di potersi fare la "villeggiatura".

Che nostalgia per quel periodo nella quale tutti o quasi, si permettevano lunghe vacanze al mare o sui verdi monti. Oggi le famiglie non possono certo permettersi lunghi periodi di stacco, a settembre ci attende il muto, l'assicurazione, la Tari etc... Così si fa di necessità virtù.

E allora eccoci pronti a farci spolpare vivi da compagnie aeree, alberghi in riviera che non vedono un restauratore dall'epoca di Fellini e che ancora oggi a discapito della tecnologia rampante ti fanno pagare come extra il WIFI in camera (quando ne dispongono) o peggio l'aria condizionata (sempre appunto che se ne siano dotati). 

Di contro, ci troviamo a vivere situazioni paradossali dove chi resta in un piccolo centro (le cose in città sono leggermente diverse) si trova a vagare desolato per panorami degni di uno scenario post atomico. Tutto chiuso, tutto serrato, tutti via.

Ti serve un idraulico, perché se la sfiga deve succedere ti succede il 7 agosto, impara a nuotare, ti serve un meccanico, impara ad andare in bicicletta, hai bisogno di un antennista, prendi un libro (che male non fa).

Anche per i servizi essenziali, ti sentirai rispondere, siamo sotto organico, ci sono le ferie e farai fatica a comprendere perché nonostante tu sia  l'unico in fila aspetterai comunque due ore.

Appunto le ferie, che ribadisco sono un diritto inalienabile, ma perché non favorire un minimo di giro economico, senza essere spennati, perché non provare a cambiare questa abitudine tipicamente italiana ?


Che senso ha pagare 1.000 € la stessa casa che a Giugno ne costa 400 € o 500 € lo stesso volo che normalmente compreresti al costo di una pizza ? 


E' chiaro che un primo passo dovrebbe esser fatto dal settore pubblico, per favorire uno scaglionamento a catena e portare anche chi opera nel privato a non concentrare il tutto nei mesi di maggior traffico.



mercoledì 12 agosto 2015

EXPO Boh ?

Lo ammetto non sono mai stato molto convinto dell'Expo, per carità è solo un parere personale naturalmente ma credo che se quei soldi fossero stati spesi per progetti reali contro il mal nutrimento in alcune zone del mondo avrei preferito. 

Ma come detto, trattasi di puro parere personale e quindi torniamo a noi, EXPO, Milano.

L'occasione per visitarlo è stato rivedere un caro amico, che al contrario di me, ci teneva in maniera particolare e allora venendo io da Bologna e lui dalla mia Sicilia ci siamo dati appuntamento come spesso avviene in posti strani. Questa volta è toccato vederci ad EXPO.

Ok, deciso il giorno cominciamo con il cercare le offerte con i treni perché di andare in macchina non se ne parla. 

Offerte, un parolone. Italo ancora ha una certa decenza nei prezzi ed offre una andata e ritorno in giornata tutto sommato ad un prezzo abbordabile, l'importante è che tu sia desideroso di una visita bonsai perché arriva intorno alle 12 e riparte intorno alle 18. 

Troppo poco tempo, non resta che la cara Trenitalia, cara non in senso di amorevole ma di ladra arrabbiata. Nel sito ti dice a partire da 25 € andata e ritorno, ma non specifica che devi fare i biglietti 8 mesi prima se vuoi avere quei 2 posti a disposizione.

Morale 68 € andata e ritorno.

sabato 25 luglio 2015

Report di una vacanza in Slovenia


Slovenia, giovane nazione, nata dallo sfaldamento della Repubblica Jugoslava, direi molto più austriaci, nonostante l'accento tipico cavernoso slavo che fa si che anche se a parlare sia una fanciulla di 15 anni , biondina, carina appena aperta bocca, vi sembrerà di colloquiare con un messaggero degli inferi.

Paese ospitale, accogliente, che ha ben capito che il turismo e quindi il turista, va rispettato. A parte Lubiana, piccola gemma che vale una mezza giornata, io come sempre e dopo aver visto nella mia vita, milioni di chiese, musei e palazzi oramai, alla mia veneranda età mi dedico ad ammirare le bellezze che madre natura rigogliosamente ed orgogliosamente ci offre.

E quindi vai di parchi nazionali alla ricerca del fresco, del silenzio e per allontanarmi quindi dal casino.

A chi ama la montagna mi sento quindi di suggerire assolutamente il Parco Nazionale del Triglav.

Posto vicino ai confini con l’Italia, superato il più famoso lago di Bled, con il suo paesino e la chiesetta su di un isola in mezzo al lago, insomma classico paese da cartolina pieno di gente e casino, (la fermata si consiglia solo per il tempo di gustarsi una kremšnita , dolce tipico di Bled) si prosegue per 25 km e si arriva ad un lago adagiato all’interno di una vallata posta ai piedi del monte Triglav. Il Lago di Bohinj.

venerdì 26 settembre 2014

Un resoconto Boemo.

B-P-S-S. Un viaggio per comprendere un acronimo



Dopo tanto tempo sono tornato a Praga, ad onor del vero, avendo solo 7 giorni e volendo itinerare via macchina, non erano quelle le mie intenzioni. Sto invecchiando evidentemente, in quanto il pensiero di fare 2.000 km A/R proprio non mi sfagiolava. Dalla mia metà non ricevevo ne stimoli ne idee, fai tu diceva, è lo stesso diceva. Quindi avevo pensato di passare 4/5 giorni in giro per valli alpine, mucche, SPA, boschi con l'unico obbiettivo, grattarmi la panza e rilassarmi.


Quando "fai tu","è lo stesso", si è resa conto della minaccia bucolica alla quale stava andando incontro, 2 sere prima di partire si è attivata e si e messa a lanciare proposte.

Berlino, Praga, Budapest Vienna., ma attenzione, mica prendiamone una, no no, vediamole tutte in una settimana, della serie, piuttosto di stare in mezzo alle vacche una settimana era pronta a percorrere, anche a piedi, 4.000 km. 

E' Praga fu. 


B - Birra


Meta decisa, non ho saputo resistere alla tentazione di spezzare il viaggio a Monaco di Baviera, ma dai dicevo, non ho voglia di fare tutti e 1.000 km in un giorno, e poi ci beviamo una birretta in un posticino che conosco. 






E' inutile la birra bavarese è una delle mie preferite, anche se solo il ricordo delle quantità ingurgitate nelle svariate campagne dell' Oktoberfest mi causa una fitta al fegato, e si sto proprio invecchiando.



E così dopo la notte passata a smaltire i 2 litrozzi (mica si arriva fin la per farsi una birra piccola) La mattina dopo si prosegue destinazione Praga. 

Questo non vuole essere un diario di viaggio, quindi niente suggerimenti, niente andate a mangiare li, dormire la, per questo vi sono altri milioni di siti dove guardare, ma semplicemente un suggerimento ad andare se ancora non lo avete fatto. 

Desidero raccontarvi, invece, che per quanto riguarda il cibo, quanto sperimentato con successo seguendo i suggerimenti di un pazzo scatenato, ovvero Anthony Bourdain.

E chi cavolo è diranno molti di voi, alcuni forse lo avranno visto se hanno SKY, in sostanza, è uno di quei cuochi giramondo, che viaggia e mangia (fottuto bastardo, senza dubbio il mio lavoro preferito). 


P - Porco

Quindi sono stato nei posti che lui aveva provato ....e mi sono divertito e mangiato come un maiale....anzi ho mangiato 1 maiale, in considerazione che la cucina in Rep. Ceca sembra avere come unico ingrediente sua maestà il Porco. Senza considerare le birre....ah che meraviglia.

Ci tengo a sottolineare che i posti suggeriti non sono mai ristoranti di lusso, dove mangi, anzi annusi, porzioni per anoressici e spendi l'equivalente di un mutuo, ma quei tipici posticini da pancreatite che mi piacciono tanto, ovvero dove con una spesa modica, mangi come ad un pranzo di nozze giù in meridione, ovvero roba genuina e tipica in quantità esagerata.

Vi prego amici, evitate la bestemmia tipica del Italiota medio in vacanza, smettetela di cercare le pizzerie per mangiare la pasta e poi dire, cazzo come si mangia male all'estero. Fate uno sforzo, e provate la cucina del posto, anche questo favorisce la comprensione del posto che si visita. 

Ne approfitto anche, per lanciare un appello alle donne degli Italioti all'estero, per favore, levatevi quelle orrende scarpette da ginnastica con i lustrini, non fanno classe, ma zoccola.

Tornando a noi, Praga, è una città meravigliosa, ricca di fascino e storia, dove il turista visitandola non si sente il pollo da spennare come in Italia, cena x 2 max 25 € in totale. Si gira facilmente, ed è molto ma molto romantica (scusate l'età mi rende malleabile e morbido anche rispetto a certi aspetti).


S - Schnitzel

Le tappe di ritorno, hanno seguito il desiderio di completare l'acronimo iniziale, quindi sosta di una notte a Salisburgo, per mangiare lo Schnitzel. Ovvero A' CUTULETTA. 

Nonostante quel che ne dicano i meneghini, sembra proprio che l'abbiano inventata gli Austriaci, e quindi anche solo per giustificare il totale scivolamento che mi causa la città, ci si ferma per una notte.

La città anch'essa visitata in passato, conferma l'impressione, inutile bomboniera molto sopravvalutata secondo il mio modesto parere. E poi che palle, queste palle di Mozart ovunque. Adoro Mozart ma credo che lui non gradirebbe. Ma il passaggio era d'obbligo.

E così, dopo la mattinata passata in mezzo ai boschi bavaresi località Konigsee (http://www.koenigssee.com/), riprendiamo il ritorno verso casa e come ultima tappa la merenda ad Innsbruck.


S - Strudel

Ecco Innsbruck secondo me è molto meglio di Salisburgo, mi piace decisamente di più. 

Non si può andare in Tirolo, sia esso Italiano o Austriaco senza mangiare una fetta di Strudel. Per uno che come me che con i dolci a base di mele ci si vestirebbe per poi strapparseli a morsi, è il paradiso. Esplosione di gusto nel palato, estasi allo stato puro.

Dopo aver ingoiato le ultime 4.500 calorie, riprendiamo la strada di casa, ormai è notte, si viaggia tranquilli, poco traffico.

Riesci a guidare rilassato, rallenti in quanto essendoci un cantiere ci sono gli 80 e come fai ormai da una settimana a questa parte, avendo guidato in paesi civili rispetti il limite come prescritto.


Fari, clacson e quello dietro che mi manda a fanculo, faccio spazio e mi sorpassa a 130 nonostante il cantiere. Non vi è dubbio, sono TORNATO IN ITALIA.













domenica 7 agosto 2011

Francia:Occitania breve diario di bordo di un sognatore.

Quando si rientra da una vacanza la testa per un poco viaggia ancora, come spinta da una forza d’inerzia che riavvolge il nastro delle immagini vissute e come spezzoni di un collage li fa scorrere di fronte ai nostri occhi, facendo rivivere suoni, colori, odori, sensazioni, emozioni.

Questa vacanza appena trascorsa per me ha avuto una valenza particolare. Primo, in quanto i luoghi da me visitati chiudono un cerchio di 6 anni di letture (amatoriali si intende) su Templari, Catari, e su quella Nazione proibita chiamata Occitania.

Secondo, in quanto per la prima volta dopo 10 anni sono riuscito a rapire il mio amico Enrico dalle grinfie della moglie (eppure glielo dissi il giorno del matrimonio che non volevo firmare pur essendo il testimone :-) ).

Grazie ad Enrico per la prima volta ho provato la formula del Couchsurfing. Ovvero essere ospitati in casa di gente normale che mette a disposizione un divano, un letto, una stanza per viaggiatori curiosi e pronti a tutto. La cosa particolare, solo il compenso di un sorriso.


Adesso, non vi ammorberò con le sensazioni che il viaggio ha rappresentato per me dal punto di vista storico, tanta è la mia passione per queste vicende del lontano passato, e di come per me sia stato rivivere, battaglie, tenzoni, assedi. Il passeggiare nella storia è qualcosa che mi cattura da sempre, ma questa volta il coinvolgimento era diverso, più partecipe se vogliamo. I luoghi visitati hanno da secoli una specie di aurea magica che li circonda, tesori nascosti, leggende, santo Graal, fine del mondo etc… Bene posso dire di aver provato con mano la magia di tale territorio, ma vi spiegherò dopo. Mentre chi fosse interessato mi chieda pure successivamente, sarà per me una gioia condividere.

Passando ad altro, siccome in molti quando raccontavo del couchsurfing mi guardavano incuriositi, ecco allora un breve resoconto in modo da farvi capire e non essere costretto a doverlo raccontare milioni di volte :-)

Enrico mi disse, non aspettarti nulla, in fondo è un prenderci, anche se le sue precedenti esperienze erano state positive. Le mie impressioni dopo questo viaggio, nel complesso ottime.

Lati positivi :
- Il sorriso della gente
- Cenare con famiglia di contadini e mangiare pietanze tradizionali fatte in casa intorno ad un tavolo nel mezzo della campagna francese a 10 metri da un fiume che scorre placido.
-Gustare liquori (sempre fatti in casa) che hanno la stessa forza del benzene e provare a parlare in una lingua che non è la tua
- Assistere ad una lezione di cucina sulla metodologia di cottura del filetto d’anatra, per poi dover correre al          supermercato a cercare un deodorante per abiti, in quanto l’odore ti si è infilato anche nelle orecchie.
- Arrivare a casa delle persone e scoprire che è stato programmato un barbecue in tuo onore
- Fare l’aperitivo con Pastis, tremenda bevanda al gusto d’anice, dello stesso grado alcolico del liquore di cui sopra e dover parlare una lingua, ancora una volta, che non è la tua.
-Scoprire che l’inglese che millantavano (non tutti ad onor del vero) era una beata illusione e dover reggere conversazioni in francese, lingua che il mio cervello considerava morta alla stregua dell’aramaico. Ecco in questo caso sia il Pastis che il Liquore ( di prugna per onor di cronaca) aiutano e anche parecchio.
- Dover difendersi dalle domande del contadino che ci guarda negli occhi e non capace di trattenere oltre la curiosità si rivolgeva a noi con fiero cipiglio e puntandomi un dito contro  chiedendeva“ Scusate la domanda indiscreta….ma …VOI…siete celibi “ ? Ovvero tradotto dall’francese all’italiano, scusate ma voi siete finocchi ??
- Sentirsi consegnare le chiavi di casa e dire, benvenuti fate come se foste a casa vostra
- Essere svegliati dalle fusa del gatto di casa alla quale avete impropriamente fottuto il divano letto, normalmente di sua proprietà.
- Assistere alla faccia estasiata dei presenti quando il sottoscritto si cimenta nelle sue pur semplici ma sempre d’effetto ricette di pasta.

2 note meno positive.

-  Quando con un sorriso a 36 denti ti viene presentato come cena “ Zucchina ripiena “, adesso uno per educazione mangia tutto ma descrivo la ricetta. Zucchina geneticamente modificata grande come un anguria dal sapore di nulla,  scavata con dentro, 300 grammi di carne dal sapore non identificato simile al kit kat, 500 grammi di cipolla tritata cruda, spezie varie, AGLIOOOO. Il mio cuore è morto ma poi mi sono ricordato Rocky che diceva “ Non fa male….non fa male” e ho ingurgitato in luttuoso silenzio. Sappiate che lo stramaledico tutt’ora e a dire il vero, unica nota stonata tra le 6 diverse esperienze con le persone che ci hanno ospitato, ma il tipo era veramente bizzarro, per non dire stronzo. Grazie al cielo siamo rimasti li solo una notte.
- La simpatica abitudine dei fantasiosi architetti francesi che chissà per quale bizzarra idea hanno deciso che la toilette, ovvero il cesso per intenderci, notoriamente separato dalla più nobile salle de bain (ambiente dove si trova doccia/vasca e lavandino), trovi degna collocazione direttamente nel soggiorno, avendo quindi tra te e gli astanti del soggiorno una semplice porta di legno a dividervi. Immagino per rendere partecipi tutti i presenti delle altrui deiezioni. Ecco ricordatelo semmai un amico francese vi dovesse invitare a casa sua.

In breve è una maniera particolare di viaggiare, a volte un poco scomoda, a volte fantastica, di certo è una maniera diversa per farlo e per conoscere al meglio la cultura di un altro paese, la gente, le abitudini ed aprir ancora di più la nostra mente. Non essendoci il vil denaro coinvolto, chi ci riceve apre le porte di casa propria con il mero intento di conoscerci, chiederci e perché no, creare nuove amicizie. In un caso eravamo i primi ospiti che venissero dall’estero.

Concludo con la prova della presente magia in quel territorio, una breve nota solo per far capire. La zona in questione è ricettacolo di antiche leggende, magie e culla di una cultura affascinante, ovvero quella Occitana, e di una religione la Catara, sterminata a fil di spada nel 1200 dalla nostra “Santa Madre Chiesa”. Da quel momento si raccontano storie di tutti i tipi, tra le quali una in particolare, ovvero quella che riguarda il piccolo paese di Bugarach, nel cuore delle terre Catare. La leggenda narra, che quando nel dicembre del 2012 il mondo finirà, quello sarà l’unico posto che resterà in piedi. Ed ecco che attraversandolo sembra di essere a Woodstock nel 70. Furgoni colorati, gente che mangia Carote Pizelli (vedi Verdone), insomma uno ci sorride sopra e poi…. Poi ti trovi a dare un passaggio ad un vecchio per la strada che fa l’autostop. Lo carichi e lo porti al suo paese che dista 8 km. 10 minuti di chiacchierata, ti racconta che ha la macchina rotta, che è stato a trovare la figlia che vive in un paesino vicino, Esperaza, e ci saluta mostrandoci la sua casa rossa. Beh a distanza di 2 giorni ci rechiamo ad Esperaza dove ci attende la nostra ospite. Prima cosa strana, riceviamo un messaggio che ci informa che non sarà in casa in quanto ad una festa, ma che la casa è aperta e le chiavi sono sul tavolo. Stupiti da tanta fiducia, la si chiama per accertarci che non si stesse sognando, ma lei conferma che non dobbiamo preoccuparci e che non ci sono problemi. Così facciamo. La padrona rientra solo l’indomani, quindi noi ci impossessiamo della casa e facciamo le nostre cose. La sera successiva poi finalmente la si incontra e qui la prova inconfutabile, secondo me naturalmente, che il posto sia veramente magico. Seduti intorno al tavolo mentre taglio le melanzane per la fare la pasta, Enrico mosso dalla pulce che lo tormenta dal giorno del passaggio  chiede dove vivessero i suoi, e lei ci risponde che il padre vive a Chalabre ( il paesino dove abbiamo lasciato il vecchio). A quel punto io incredulo, ricordando che il vecchio ci aveva detto che come lavoro faceva l’accordatore di pianoforti, chiedo se per caso facesse l’accordatore di piano. Beh la risposta è stata si. Era proprio suo padre.
Possiamo chiamarla coincidenza, caso, fato……io ancora quando ci ripenso mi dico che non è possibile. Per lei invece, molto fricchettona, era una cosa normalissima che tra milioni di persone, quel giorno in quel posto si passasse proprio noi a caricare suo padre…..A me.... piace pensare che l'Occitania sia un posto veramente magico.


lunedì 30 agosto 2010

Diario Andaluso

Gia' ci sono stati i primi commenti....ma come hai rotto tutta l'estate con il caldo e poi vai in Andalusia.

Allora andiamo per ordine :

1) Prima di tutto sono andato si in Andalusia ma in Montagna a casa di amici (quindi caldo di giorno ma fresco di notte)
2) Visto che ero li mi sono dedicato al puro turismo culturale visitanto dei posti unici, come Granada, Cordoba e Sevilla.
3) E' vero il caldo era assurdo nelle citta' ma secco, quindi non lo schifoso clima paludoso di bologna, quindi all'ombra si stava bene
5) Mi alzavo presto, mi godevo quello che mi piaceva con il fresco e senza la mandria di gente, ecco perche' le mie foto sono quasi sempre deserte, e dal pomeriggio alla sera, mi rintanavo nei locali con aria condizionata. O meglio ancora Siesta, bellissima e sana abitudine.
6) Siviglia un caso a parte, ho stramaledetto il caldo, 46 di giorno, 28 al mattino, 36 alla mezzanotte, secco quanto vuoi ma una rottura fuori misura, ero perennemente sudato, ma visto che non ero l'unico mi consolavo. Ecco li sono stato felice di andar via, nonostante la citta' sia meravigliosa.

Note logistiche:

Citta' meravigliose, accoglienza turistica perfetta e costi compatibili al servizio offerto, anzi forse al di sotto di quello che meriterebbero. Bisognerebbe mandare i nostri ristoratori e albergatori in giro per l'europa per far capire loro che si puo' lavorare anche facendo pagare una camera, dignitosa, pulita e fornita di tutti i comfort a 35 euro, in Italia mi avrebbero chiesto almeno 75 per lo standard che ho utilizzato...i soliti sboroni. O meglio i ristoratori della opulenta Bologna, che per un primo e un bicchiere di vino sono capaci di salassarti 30 euro come nulla. Io quando ero a zonzo ho cenato nei migliori ristoranti, guida alla mano, assaggiando le cose piu' particolari non superando mai i 20 euro.... !!!! Eppure sono citta' superturistiche, proprio come Venezia, Roma etc etc..

Feste di Paese Andaluse :
Sono un terrone puro, quindi so cosa sono le feste patronali di paese, ma quelle spagnole sono una cosa a parte.
Parte Sacra, tutto uguale ad una normale festa di paese meridionale, santo portato in giro, banda che accompagna, gente vestita a festa, (a noi mancano le donne vestite con gli abiti tipici andalusi, semplicemente meraviglioso), bla bla bla...
Parte Profana: Nulla a che vedere con le nostre feste, si comincia verso l'una di notte, a ballare con musica dal vivo nella piazza principale nel paese, e si va avanti fino alle 7 del mattino, e tutti...dico tutti ...partecipano, si beve, si balla, si canta, e' qualcosa di travolgente. Pensavo alle feste in Italia dove all'una praticamente ti obbligano a smettere di suonare....perche' la gente deve dormire.... ah ah ah .

Gente Italica in Viaggio:
Il massimo della bellezza sono i miei compatrioti in giro, un paio di commenti su tutti :

- Granada- Alhambra, coppia di catanesi.... " Miiiii proprio come sull'Etna !!!!"" Sono ancora li che sto pensando di capire il senso di questa frase.
- Granada - Piazza : Famiglia Lombarda, classica borghesia, magliette con pailettes e scarpe di ginnastiche dorate, Mamma, figlio 15 enne, Nonna.(sui 60/65)...i maschi non so dove fossero.
_ Mamma " ma lei è italiano ?" Sto leggendo la guida in italiano, non penso di essere armeno.... e già si capisce l'acume.
_ Io " Si certo....anche voi ?" Mi metto al loro livello, tanto per non essere da meno.
_Mamma " Ma cosa c'e' da visitare qui a Granada, siamo arrivati oggi....?"
_Io " Beh ..l'Alhambra vale solo il viaggio fino a qua...."
_Mamma " ahhh ecco si L'alhambra lo dicono tutti, ma cosa è ne vale veramente la pena ?
_Io " provo a spiegare, sapendo che sto perdendo il mio tempo, provo a dare qualche indicazione...dicendo che ci vogliono almeno 3 ore per visitarla tutta (io ci ho passato una mezza mattinata aggiungo).
_Mamma " allora per stasera non si fa in tempo, domani poi andiamo via, quindi anche questa è saltata, ma poi perche' la gente viene a Granada ???
_IO " MMMmmmmmm....mmmmmmm Silenzio, beh io vado adesso arrivederci".
Anche se in effetti avrei voluto aggiungere.....Avete votato il trota vero....avete votato Bossi ammettetelo, non ci sono dubbi.

Tempi della Settimana in Montagna.
Sveglia ore 11 circa.... Colazione ...
11-13...cazzeggio
Ore 13-15 aperitivo.....si cominciava a bere...
Ore 15-17 pranzo....si continuava a bere e mangiare
Ore 17-19 siesta .....con tanto di russata e sogni
Ore 19-21 cazzeggio. bevendo qualcosina
Ore 21-23 aperitivo....bevendo e mangiando qualcosa..
Ore 23-01...cena......
Ore 02-05 ...feste di paese, chiacchere e naturalmente birra.
E cosi' per una settimana....che ritmi meravigliosi.....

Tanto vi dovevo.....


Piero