Visualizzazione post con etichetta social. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta social. Mostra tutti i post

sabato 6 giugno 2020

Le risposte a "razzo" dei Servizi Clienti.

Si parla tanto di Brand Awareness, Client Value, Positive Response, paroloni auanagana di fattura inglese (perché fa figo ammettiamolo) per far credere che il cliente venga al primo posto. 
Invece non so voi ma ho come l'impressione che per molte aziende strutturate e ben conosciute, tali concetti siano solo slogan pubblicitari accattivanti che nascono ad uso e consumo esclusivo della TV e dei 30 secondi di spot pagato a peso d'oro.

Servizio Clienti


Vorrei tanto conoscere il vostro parere e vi metto a conoscenza su di un paio di esperienze personali avvenute di recente con due servizi clienti e di alcune risposte che mi hanno lasciato basito. 

Esperienza con Banca nr 1 (e non sto parlando del Credito Contadino ed Artigiano di Rocca Palumba)

Domanda inviata tramite servizio APP:
Buonasera, mi spiegate come mai continui a ricevere SMS (questa banca li fa pagare al cliente) di notifica di avvenute transazioni, quando ho impostato il dispositivo in modo che tutte le notifiche arrivino via APP ed email?

Risposta a "razzo" del servizio clienti;
Gentile signore può disabilitare l'invio degli avvisi SMS o il servizio notifiche nella sezione Menu, Gestione Profilo, Impostazione e Privacy bla bla. Può inoltre disabilitare il servizio tramite sportello automatico.

Saluti e baci bla bla.
Ora anche un fanciullo sa che per rispondere bisogna prima comprendere la domanda, ed al lettore attento che non lavora in un servizio clienti, salterà subito all'occhio che io avevo chiaramente chiesto perché continuassero ad arrivare le notifiche non come fare a disabilitarle.

Non vi racconto la mia risposta, ma ogni tanto bisogna pure levarsi qualche sassolino dallo stomaco.

Esperienza Banca nr 2 per Invio Carta di Credito in scadenza

Domanda via email:

Richiedo gentilmente visto che siamo in pandemia, quarantena e tutte queste cose belle, di poter inviare la carta ad un altro indirizzo invece di quello di residenza, in quanto in caso di assenza mi sarebbe toccato andare alle poste.

Risposta degna di un Servizio Clienti disposto a soddisfare il cliente:

Gentile cliente, per far si di cambiare l'indirizzo di spedizione ci serve che ci invii regolare richiesta firmata corredata di documento di identità.
E chi se lo aspettava, sembra facile. Scrivo la richiesta, scannerizzo documento, invio richiesta, contento di non dovermi fare file alla posta. Ma poi si vede che deve esserci stato un dietrofront. Non poteva crearsi un pericoloso precedente.

Hai visto mai che dobbiamo rendere la vita facile ad un cliente si saranno chiesti?
Evidentemente il responsabile delle risposte a razzo è sempre in agguato, ma stiamo scherzando avrà detto. Immagino pure che chi mia abbia detto che si potesse fare sia pure stato redarguito.

Quindi dopo aver mandato quanto da loro richiestomi ecco la loro risposta.

Risposta a "Razzo" del servizio clienti :
La informiamo che la procedura di produzione del rinnovo della sua carta di credito 0000, con inizio lavorazione xxxxx, non è ancora in fase di lavorazione pertanto non è possibile effettuare modifiche manuali. Le precisiamo Per procedere con l’emissione di una nuova carta di credito, da spedire ad un indirizzo di spedizione alternativo come da sua richiesta e non variando l’indirizzo di corrispondenza,è necessario richiedere un duplicato a partire dal mese di Giugno.Tale procedura richiede in modo automatico il blocco della carta di credito in suo possesso con scadenza xxxxxx
Le chiediamo gentilmente di confermarci se possiamo emettere il duplicato, con il blocco della carta di credito ancora in essere, o provvedere alla produzione
della nuova carta di credito dopo il giorno xxxxxx
E cosa avrò chiesto mai per meritarmi una supercazzola del genere? Chiaramente ho subito scritto di bruciare, strappare, ignorare la mia richiesta e di dimenticarmi per sempre e lasciare tutto invariato. Risultato un'ora di fila alle poste.

Ovviamente non vale per tutti, anzi a volte trovi eroi che si arrampicano sugli specchi pur di aiutarti. Il problema è che poi magari il Responsabile delle Risposte a Razzo interviene.

Voi che ne pensate avete qualche aneddoto da raccontare? 



 

mercoledì 19 settembre 2018

Umanista o Ingegnere?

Piccola provocazione stimolata dalla lettura dell’articolo che condivido e che invito alla lettura.

Articolo Huffingtonpost - Rinascimento Meccatronico


Dopo aver letto l'articolo sopra riportato ho provato ad immaginare me stesso nel futuro e precisamente verso il mio fine carriera lavorativa e ho visto all'orizzonte scenari poco rosei.

Avrò 68 anni e sarò costretto a lavorare. Già questo basterebbe a farvi capire che l’umore non ne ha giovato.

Ma quel che è peggio e che rende questa visione del futuro degna di un romanzo distopico a tinte dark e che nella mia senilità lavorativa mi sono visto attorniato da una pletora di Ingegneri.

Ingegneri alle risorse umane, ingegneri al commerciale, ingegneri in direzione, ingegneri alla pianificazione, ingegneri ovunque. Almeno questo e quanto deduco vedendo il trend odierno delle selezioni in corso.

Le aziende, se non hai fatto un qualsiasi tipo di ingegneria non ti prendono in considerazione neanche per farti fare il centralinista (vuoi mettere un bravo ingegnere che sa quali tasti premere con calcolata precisione).

Io sono fiero del mio percorso umanistico e se tornassi indietro tornerei a farlo.

Capisco le sfide che grazie alla tecnologia ci proiettano nel futuro e mi rendo conto che stiamo vivendo la cosiddetta rivoluzione 4.0 (nel frattempo che state leggendo stanno già lanciando la 5.0 e gli ingegneri, manco a dirlo, hanno in progetto la 6.0, proprio come si fa con gli smartphone) ma nessuno mi convincerà mai che senza il giusto equilibrio tra tecnicismi e analisi logiche il futuro non potrà che essere arido.

lunedì 19 febbraio 2018

Il chiacchierone



Quando mi organizzo per far del trekking e non riesco a conciliare con la signora (forse non vuole) allora non mi perdo d’animo in quanto non è mai stato un problema andare da solo.

Stare da solo è una cosa che so fare benissimo e sono convinto che nonostante si condivida la vita con una persona, ogni tanto ritagliarsi degli spazi propri è salutare in un rapporto.

Negli anni ho viaggiato tanto in solitaria (i viaggi migliori in assoluto) e mi hanno sempre fatto un misto di tenerezza è antipatia le domande del tipo “ma sei matto; vai da solo?”

Come se fare le vacanze in 32 fosse la soluzione ideale. Queste malinconia da liceali grazie al cielo le persi appena maggiorenne, non riesco a concepire una vacanza dove io debba passare la metà del tempo a decidere dove andare o peggio convincere gli altri a fare quello che voglio io J.

Insomma quando sono solo, mi piace stare solo, ma siccome il mondo è pieno di gente che non comprende questo desiderio, a volte mi chiedo se per caso come per una osmosi mal programmata, io possa attirare certi elementi disturbanti come carta moschicida.

Se isolarsi durante gli spostamenti con i mezzi è semplice, in quanto passo il 95% del tempo a leggere, in altre occasioni se il chiacchierone vuole aggredirti, la difesa da certi attacchi diventa complicata.

Un esempio su tutti, l’altra sera.


Tappa di uno dei miei weekend in trekking, che come spesso accade passo pernottando presso ostelli o istituti religiosi che offrono soluzione di mezza pensione.

Mi piace propendere per gli istituti religiosi quando possibile, per il silenzio, per la pace e per la possibilità di rinfrancarsi dopo una giornata di cammino.

Ora di cena, scendo verso il refettorio dove separati dagli ecclesiastici che mangiano in silenzio, vengo indirizzato verso una sala attigua dove mangiano gli ospiti.

Due tavoloni lunghi disposti parallelamente dove potrebbero cenare una trentina di persone. Sono il primo mi accomodo e nella pace più assoluta inizio a cenare. Passano pochi minuti e arriva una mamma che spinge una carrozzina con due bambini e il marito dietro. Solo che lui non è il marito.

La signora si sposta verso la parte opposta della sala (brava) mentre quello che credevo il marito, si ferma mi osserva e naturalmente decide di mettersi di fronte a me. E qui scatta l’allarme perché è chiaro che è il classico disturbatore che vuole chiacchierare.

Non mi sbaglio, nel giro di pochi minuti, vengo mitragliato da una serie di domande a raffica, che faccio, dove vivo, da dove vengo (il tutto naturalmente mentre mangia e quindi ruminando a bocca aperta come neanche un cammello). Io provo a resistere all’attacco frontale con risposte monosillabi anche perché percepisco un leggero accento familiare nella parlata e sono cosciente che se intuisce che il mio è uguale al suo sono fottuto.

Sarà chiacchierone ma è dotato di orecchio fine, si ferma mi guarda con cipiglio e mi chiede ma di dove sei? Quando gli ho detto che vengo da Bologna, qualche vocale leggermente aperta deve avermi tradito. Insomma scoperto non posso che confessare di essere siciliano come lui.

E’ la fine. Se prima lo sproloquio era della portata di un ruscello di montagna a fine settembre, adesso il suo parlare si trasforma in un fiume in piena durante il disgelo primaverile dopo una settimana di abbondanti piogge. Un misto di siciliano e italiano vomitato senza tregua. Non so come difendermi, a quel punto non gli importa neanche che io risponda, per lui l’importante è parlare. Finisce di mangiare e non contento mi dice andiamo a parlare da un’altra parte. Io provo a respingere l’attacco dicendo che l’indomani devo alzarmi alle 6 (che è vero tra l’altro) in quanto mi aspettano 25 km da fare a piedi.

Non si intenerisce, dai solo 5 minuti, insomma mi si prospettano due opzioni.

O prendo il mandarino che ho davanti e glielo ficco in bocca per farlo tacere o acconsento pur di farlo smettere.

Siccome non sono incline alla violenza, acconsento e lo seguo conscio che quello che sto vivendo deve essere qualche forma di espiazione (visto anche dove sono) delle mie colpe. E così dopo minuti di parole sparate nell’aria si raggiunge l’apice dell’assurdo.

Avendomi ben edotto su quanto gli manchi la Sicilia, il discorso vira, anzi lo vira lui senza alcun freno inibitorio, sulla politica e mi confessa che il 4 marzo bisogna votare Salvini. Decido che ne ho abbastanza e pronuncio la prima frase di senso compiuto dopo una serie di mah, bah, boh, si, forse, hai ragione.

Un terrone che vota Salvini, proprio non si può concepire, dico anche abbastanza contrito. Ma niente, il chiacchierone non si sconvolge anzi un diniego da parte tua gli dona la forza celeste per perseguire con maggior ardore la missione finale.

Deve convincerti che è nel giusto e che devi fare come dice lui.

Mentre lo sento sproloquiare sulla bontà della proposta salviniana, vengo salvato da una persona che conosce, si distrae, ne approfitto, sbadiglio in maniera evidente e chiedo di congedarmi in quanto devo proprio andare a dormire. Allora lui si alza e raggiunge l’apoteosi dell’invadenza. Mi chiede il cellulare che magari viene a Bologna a trovarmi.

Terrore, incredulità, per la testa ti passano mille scuse per respingere la richiesta, ma la mamma mi ha fatto educato e non mi va di dire bugie sotto una sequela di immagini sacre di santi e beati che mi guardano con fare ammonitorio. Così ho deciso di andare al martirio, lui trova un foglietto e scrive i suoi dati, poi lo piega a metà e me lo porge. Scrivo rassegnato il mio ed è qui che le forze del bene che adornano la sala dopo avermi ammonito a non scrivere nome o telefono falso, fiere della mia onestà, accorrono in soccorso e compiono l’inatteso miracolo.

Strappo in due il foglietto, ogni parte con i dati dell’altro e vi giuro, senza vedere, porgo a lui una parte ed io mi metto in tasca l’altra dopo averla a sua volta ripiegata.

Arrivato in stanza mi rendo conto del miracolo, io ho la parte con i miei dati e lui si è presa la parte con i suoi, sono salvo, basta andar via domani all’alba e il pericolo è da considerarsi definitivamente scampato.

L’indomani sono partito alla buon ora per evitare incontri sgraditi, e mi sono ritrovato come sempre a camminare di buona lena e invaso da un profondo senso di benessere e così mentre andavo, rigorosamente da solo, mi sono ritrovato a cantare. Una vita in vacanza, libertà e tempo perso e nessuno che rompe i …..

domenica 8 ottobre 2017

Coop : spesa o caccia al tesoro ?

In questo periodo di assoluta incertezza economica, sociale e di titubante futuro, sono poche le cose che ci rassicurano e che ci danno certezza. Sapere che ogni mattina sorge il sole, sapere che ogni 28 giorni (bastardi senza gloria) arriva l'addebito della ricarica della compagnia telefonica, che prima o poi arriverà Natale, anche se per chi fa Divani lo è già al 1 Ottobre, ma correte che Natale scade Domenica.

Insomma piccole cose, piccoli fari nella notte che ci guidano nella nostra vita quotidiana.
Ed è per questo che vorrei parlare con il genio della Coop che da prima dell’estate ha deciso di rendere la spesa del fine settimana una caccia al tesoro.
Non so da voi ma qui nel bolognese è in atto un tentativo, riuscito direi, di minare una di quelle certezze della quale parlavo prima.

Perché avete spostato il caffè vicino il dentifricio?

Perché il surgelato è all’inizio del percorso, non vi è passato per la testa che prima di finire la spesa (pardon, caccia al tesoro) il povero merluzzo sarà ridotto ad una pozza d’acqua.
E come se non bastasse, questo gioco di scacchi continua settimanalmente modificando l’ubicazione dei prodotti a ritmo continuo, vedi le marmellate, che da Luglio hanno fatto più spostamenti di Scilipoti e Razzi in parlamento .
Ho visto vecchine piangere perse tra i succhi di frutta e il mangime per cani.
Ho visto commesse che girano tra le corsie con la faccia contrita come a dire “giuro che non lo so dove hanno messo le carta igienica”.
Ma al peggio non vi è mai fine e se pensavate di risparmiare un poco di tempo utilizzando la pistola per la spesa alle casse salvatempo sappiate che la sorte maligna non concede sconti. E infatti dopo aver perso un pomeriggio ciondolando come zombi alla ricerca del pan grattato, lei mentre parcheggiavate aveva già deciso che saresti stato prescelto per il controllo a campione.
Addio quindi a quel sacchetto ecologico ben riempito utilizzando ogni spazio con incastri degni del campione mondiale di tetris. Dovrai disfarlo per passare i prodotti per le grinfie della commessa che in 2 secondi ha creato dall’altra parte della cassa una montagna informe con la tua spesa e che tu dovrai rimetter via velocemente.
E non puoi neanche mandarli a quel paese, perché la Coop sei tu.


venerdì 25 marzo 2016

Il mondo del lavoro e la "stupefacente " ripresa.

Per curiosità e incrollabile fede mi piace verificare costantemente quello che è l'offerta del mondo del lavoro. Siccome sono sempre stato un fautore del cambiamento e non del posto fino alla pensione ficco il naso in quelle che sono le richieste delle aziende.

E dopo gli ultimi anni bui, dove al massimo potevi aspirare a non essere licenziato adesso a sentire gli organi di informazione irregimentati l'ottimismo deve essere il sale della nostra vita, insomma viene sbandierata ai quattro venti una nuova stagione di fiducia e lavoro per tutti.

Crescita, incremento delle assunzioni, fiducia dei consumatori. A sentir loro viviamo un Carnevale di Rio di fiducia e buoni propositi, dove le assunzioni, grazie all'intuizione del Jobs Act dovrebbero fioccare come se piovesse.

E quindi il precario da una vita o chi cerca da tempo un lavoro, irrorato da questa dose di fiducia e attitudine positiva si attende una aumento dell'offerta di lavoro.......... (segui la lettura di questo posto su Postik!) 



lunedì 25 gennaio 2016

Fare il pieno una bella fregatura

Ok lo sappiamo tutti, ogni volta che facciamo benzina buona parte di quello che spendiamo se lo beve lo Stato in accise.
Se ci è chiaro che trattasi di tasse (ma non dovevano abbassarle?) a molti forse non è chiaro l’assurdità di alcune. E così ho fatto una semplice gugolata ed ecco voce per voce le accise che incidono sul costo al litro dei carburanti.

Ma prima di entrare nel dettaglio, analizziamo un altro fenomeno strano.
Si perché se siamo abituati a lievitazioni di 10 cent ad ogni rialzo di quotazione di 5 dollari del greggio, oggi assistiamo a qualcosa di incomprensibile. Ovvero che nonostante il costo della materia prima sia ridicolamente bassa il costo alla pompa del carburante è ancora a livelli molto alti, calando di pochi centesimi per ogni calo di 10 dollari sulla quotazione di mercato.

Quindi “Fregatura numero uno” è quella dettata dai prezzi al dettaglio del carburante che le nostre amate compagnie petrolifere si affrettano ad aumentare ad ogni alito di incremento, ma di contro fanno una fatica boia a diminuirne il costo al litro quando il prezzo crolla vertiginosamente.......

Se vuoi sapere le accise strane e le ragioni di un costo al litro ancora troppo alto ...Segui la lettura di questo post su Postik.

Vignetta di Agj

mercoledì 30 dicembre 2015

Il libro di Putin e la contromossa di Renzi.

Dopo aver appreso quanto fatto da Putin, ovvero l'aver regalato e costretto alla lettura i funzionari della pubblica amministrazione russa del libro "Parole che cambiano il mondo", contenente una raccolta dei principali interventi del presidente russo, il nostro Premier ha deciso che non poteva essere da meno.

E così ha incaricato lo stesso manipolo di fidati collaboratori che provvedono alla creazione delle fantasiose e colorate slides, di raccogliere in un opera omnia il meglio del pensiero renziano.

L'obiettivo è quello di regalarlo a tutti i funzionari amministrativi italiani in maniera da poter essere la guida illuminante verso un cammino fuori dalle secche direzione il Paese delle Meraviglie.

Un piccolo problema è stato quello di decidere la tiratura. In Russia funzionari amministrativi e politici hanno fatto si che una tiratura di 1.500 copie sia stata sufficiente. In Italia, conoscendo il peso della burocrazia sono previste in stampa almeno 2.584.700 copie in modo da raggiungere anche l'ultimo imboscato della Partecipata più remota o della Cooperativa più assurda.
Vignette di Agj

Il volume sarà aperto da una prefazione di Letta, politico alla quale fu indirizzata una delle prime perle di verità di Renzi, "stai sereno". E così il neo Professor Letta ci introdurrà nel renziano pensiero partendo proprio dall'analisi di quella frase che nonostante il tono rassicurante lo mise alla porta dopo pochi giorni.

Nel secondo capitolo si commenterà ed analizzerà un'altra frase alla base del pensiero del grande statista toscano, "mai al governo senza passare per le elezioni" che ci aiuterà a comprendere le solide basi del pensiero democratico del fiorentino nazionale.

Il terzo capitolo sarà dedicato ad un argomento molto a cuore del nostro premier. Dal titolo " Selfie come catturare la giusta immagine" sarà un completo manuale su come scattare l'autoscatto perfetto al fine di evitare facce buffe o espressioni non gradite alla stampa.

Il quarto capitolo, dedicato alla politica estera avrà il titolo " Scusate il ritardo, ma ho passato la notte a salvare l'Europa" (l'ha detto veramente) . Al suo interno ci verrà spiegato come salvare il mondo. Con scritti e riflessioni partoriti direttamente nella Batcaverna, ci viene spiegato come ridurre la fame nel mondo, combattere gli ufo, sconfiggere i mau mau.

Insomma non vogliamo stare qui a svelarvi altri particolari ma possiamo sicuramente dire che sono tanti altri gli argomenti trattati e che meritano un'attenta lettura. Si va da come comprare un voto con 80 euro a come abbottonarsi il cappotto durante le visite di stato sino alla dissertazione su di un animale che gli sta particolarmente a cuore e del quale è fine conoscitore, il gufo.

Avendolo letto in anteprima possiamo affermare che il renziano pensiero è stato influenzato da filosofi e statisti del passato, anche se ai più attenti potranno rivelarsi leggere contaminazioni di berlusconiana fattura, tipo via le tasse, via l'imu, facciamo il ponte di Messina.

Il titolo dell'opera? Semplice e prevedibile, si chiamerà Shish.



domenica 29 novembre 2015

Non scendi dalle stelle. Rozzano e il fine educatore.

Marco Parma, questo è il nome dell'educatore, fine conoscitore di culture e tradizioni che ricopriva (a quanto scrivono ha rimesso il mandato) il ruolo di Preside di una scuola di Rozzano. 

Da anni ormai si combatte la battaglia che la diversità tra le culture è ricchezza, le diversità accrescono il nostro sapere, concetti che tra l'altro approvo e che seguo da sempre. 

Nonostante tutti gli sforzi ecco che ogni tanto arriva lui, il burocrate indefesso, il funzionario statale integerrimo, il consigliere comunale che si eleva a grande statista.

E così secondo questi esempi di moralità e politica, il rispetto delle altrui culture e tradizioni lo si ottiene solo se si da un calcio nel sedere alle nostre.

E vai di crocifissi levati per editti dalle scuole o per l'appunto l'ultima genialata cancellare le feste del Natale a scuola. 

Fate attenzione queste prese di posizione da provetti Montessori non arrivano solo da  protosinistrini intossicati dal Boldriniano pensiero. Basti ricordare il Sindaco fenomeno di Adro, sconosciuto paese ai più sino a quando il primo cittadino decise di tappezzare la scuola con il simbolo padano per comprendere che l'idiozia grazie al cielo colpisce trasversalmente da sinistra a destra. 

Insomma se abbiamo capito bene il pensiero di questi Illuministi de noantri, queste teste di folli, queste teste di insani, insomma teste di pazzo, se a casa mia invito un caro amico musulmano dovrei far indossare il velo a mia moglie? 

Quindi secondo questa filosofia di questi immensi fogli di carta, grandissimi fogli di carta, insomma grandissimi foglioni, se invitiamo a casa ancora il nostro amico musulmano e famiglia e siamo sotto natale, prima di aprire la porta dobbiamo smontare albero, addobbi e pastorelli vari per non urtare la sensibilità degli ospiti?

Scherziamoci pure sopra, ma sono cresciuto con una idea chiara nella testa, se vai a casa degli altri, porta rispetto per come vivono e rispetta le loro abitudini, non lamentarti e impara. Basterebbe questo piccolo accorgimento per capire che l'integrazione può avvenire solo se c'è rispetto reciproco e non a senso unico.

Ad onor del vero, tornando alla scuola di Rozzano, leggevo che i primi che si sono stupiti sono stati proprio i genitori dei bambini musulmani che candidamente dichiaravano che non avevano nulla in contrario, anzi raccontano di come i loro bambini avessero sempre partecipato alle feste natalizie.

Per concludere vorrei dire a quella parte di pensatori che appoggiano le fesserie sopra descritte che non esiste integrazione per esclusione, ovvero far si che una cultura debba rinunciare a qualcosa per far contento l'altro.

L'integrazione per come la vedo io che non sono nessuno, avviene se si favorisce l'emulsione delle diverse culture, ovvero prendendo a prestito un termine scientifico, pur essendo mescolate le singole parti mantengono le proprie peculiarità. 






venerdì 27 novembre 2015

Silenzio parla Poletti.

Certo bisogna dirlo, anche se non faccio più parte da tempo della categoria giovani, sentendo le uscite di vecchie cariatidi con il culo al caldo di una poltrona da sempre privilegiati da carriere di partito o clientelismi radicati fa girare le balle anche a me.

Vignette di AGJ

Anzi credo che dovrebbe farle girare a tutta la gente dotata di un minimo di intelletto e che si guadagna da vivere onestamente.

Mi riferisco alla felicissima uscita del Ministro Poletti, ovvero "Laurearsi a 28 anni con 110 e lode non serve a nulla, meglio un 97 a 21 "

E così dopo la simpatica Ministro Fornero, che li aveva definiti schizzinosi, un altro ministro praticamente li chiama minchioni, in quanto volersi impegnare per eccellere è considerato una perdita di tempo. E così possiamo concludere che i Ministri della nostra repubblica nei confronti dei giovani italici non trasudano certo benevolenza, tanto da definirli bamboccioni, schizzinosi e adesso minchioni perditempo.

D'altra parte lui, il bucolico Poletti, dall'alto del suo diploma sa bene cosa voglia dire studiare all'università e così dopo la piagnona Fornero il rubicondo Ministro del Lavoro ha scatenato un altro oceano di vaffa sui social che trova, anche questa volta, la mia totale e incondizionata solidarietà.

Archiviato il quotidiano vaffa al Ministro di questo paese dei balocchi, bisogna però fare una distinzione, tra coloro che inseguono una carriera di studi cercando di mantenere ottimi risultati e coloro che sono al decimo anno fuori corso.

Eccezion fatta per gli studenti lavoratori, quando ci troviamo di fronte ad un fuori corso di professione possiamo affermare senza dubbio alcuno che abbiamo a che fare con due possibili categorie di essere
umano :

- Homo testa di legnu
- Filius di papi riccum

Nel caso della prima categoria, poco da fare. Se uno è gnucco è gnucco, leggasi duro di comprendonio.

Di fronte a questa specie di esseri dotati di testa ricolma di sassi, sarebbe veramente meglio seguire quanto affermato da Poletti e andare di conseguenza a fare il "ragasso di fatica" magari a sbadilare in una bella cooperativa di costruzioni. Sempre che la stessa non fallisca o si scopra collusa con la mafia come neanche i corleonesi hanno saputo fare in passato. Roma docet.

Nel secondo caso invece due sane pedate nel fondo schiena sarebbero una sana valvola di sfogo per coloro che studiano con sacrificio sognando un futuro che altri, vedi figli di papà e raccomandati, faranno di tutto per rubargli.

Sappiamo bene che questi parcheggiati perenni si possono permettere di vegetare spendendo i soldini di papi, tanto, quando finalmente riusciranno a prendere l'agognato attestato un posto al sole lo hanno sicuramente garantito in barba ai voti e alle politiche dei nostri Ministri del Lavoro.






sabato 21 novembre 2015

Il web e i dispensatori di bufale.

Ad una settimana dai tragici avvenimenti in Libano e Francia, si anche il Libano, perché non si può essere 
je suis solo se avviene in Europa, quello che mi colpisce è la quantità di teorie e affermazioni bislacche di quel popolo lobotomizzato che inneggia al complotto e alle cause oscure per ogni cosa che succede del mondo.
Vignetta di Fulvio Fontana

Secondo i teorici del complotto, siamo assuefatti da scie chimiche ed è per questo che ci ritroviamo ad essere governati da rettiliani imperterriti che senza distinzione di casta mirano al controllo del mondo. Si perché loro, i complottisti, sono gli unici depositari della verità,  istruiti a colpi di James Bond, ci avvertono del marcio costante e del fato alla quale noi popolo bue siamo destinati. 

In fondo siamo nelle grinfie di un ristretto gruppo di alieni proveniente dal pianeta Kirkon che eliminando ogni sinapsi buona nel nostro cervello ci guidano e conducono verso il baratro della nostra società.

Per questo branco di creduloni cibernetici, dispensatori di minchiate via pixel sarebbe tutto più facile in effetti se ci fosse veramente lui, Bond, James Bond, a rincorrere il cattivo per farne polpette. Con i suoi gadget improbabili e i suoi mirabolanti inseguimenti in giacca e cravatta saprebbe sicuramente come mettere a posto il tutto.

Per non parlare di quei cyber idioti che diffondono sul web messaggi che non fanno altro che far aumentare il panico, vedi quello sui possibili  attentati a Roma, come se avessimo bisogno delle loro fesserie per sentirci quantomeno preoccupati. 

Insomma uno per una volta vorrebbe essere in totale accordo con quanto detto dal nostro Primo Ministro Renzi, ovvero che non bisogna credere alle bufale, stare vigili, attenti, insomma non cedere alla tentazione di credere a tutto quanto circola sul web.

Chissà se tale suggerimento è da prendere da conto anche quando i tweet li posta lui. #staisereno

  






venerdì 6 novembre 2015

La scuola, la famiglia e le classi dirigenti del futuro

Che le prossime classi dirigenti del paese debbano essere forgiate nelle classi delle nostre scuole è una cosa che dovrebbe essere assodata e auspicata da tutti. Alla scuola quindi il preciso compito di preparare ed istruire.

Mentre credo che per quanto riguardi l'educazione, intesa come rapportarsi con il prossimo, la convivenza civile, il senso del rispetto e del dovere, il compito sia ad esclusivo appannaggio delle famiglie. E' tra le mura domestiche che devono essere radicati i dettami del rispetto e delle regole. 

Detto questo veniamo ai fatti. 

Il caso è risaputo, mi riferisco agli studenti beccati in classe a ridacchiare mentre si scambiavano immagini tramite smartphone durante le lezioni. Uno dei professori accortosi di quanto succedeva ha sequestrato i cellulari e per farvela breve in 22 sono stati sospesi.

Oltre alla sospensione (meritata a parer mio) la Preside ha aggiunto, cosa alquanto intelligente, per gli smanettoni un corso sull'utilizzo corretto dello smartphone.

Immagine di Chaunu
Chi viaggia sulla lunghezza delle mie 48 primavere, starà sicuramente commentando, come lo ho fatto io, che se una cosa del genere fosse successa a me, tornato a casa le ritorsioni sarebbero state varie, corporali e morali.

Lasciamo perdere le armi di dissuasione materna, vedi ciabatte, palette per il sugo, scope o oggetti da cucina che sarebbero volate come missili terra aria avendo come unico obbiettivo una parte del nostro corpo. Quello che temevamo di più erano le ritorsioni morali, del tipo non esci per un mese. Tali minacce, avevano su di noi, lo stesso effetto persuasivo a livello psicologico al pari di quello dei capi di stato nel periodo della guerra fredda al solo pensiero dello scoppio di un confronto nucleare.

Chiusi in camera allora, altro che playstation, altro che facebook, significava provare la stessa pena di Silvio Pellico e le sue prigioni.

Oggi a quanto pare tutto è cambiato. E non è la prima volta, che alla ribalta della cronaca vi siano
genitori che non soltanto non si prendono la briga di far capire ai propri eredi cosa voglia dire vivere e stare in mezzo agli altri, ma addirittura si indignano se a farglielo notare siano altri.

E così queste mamme e papà giovanili e alla moda, malgrado non siano preparati e a corto di rudimenti in materia di educazione e senso civico, si rivelano profondi conoscitori del diritto ed in alcuni casi si ergono a provetti principi del foro e che fanno, invocano la Violazione della Privacy

Adesso, astenendomi per educazione (tanto per stare in tema) dal riferire quanto mi passa per la testa se fossero davanti a me tali esempi di morale genitoriale, mi viene da pensare che poi magari sono gli stessi che dopo aver cresciuto i figli convincendoli che ad ogni azione non corrisponda reazione, la sera davanti alla televisione guardando il telegiornale si arrabbiano. E me li vedo ad inveire e urlare e stupiti chiedersi perché ogni giorno in Italia si freghi, si rubi, si impicci, si inciuci. 




domenica 25 ottobre 2015

I viaggi raccontati dai periodici. Sogni che rimangono patinati.

Avete mai sfogliato una di quelle riviste patinate che come argomento parlano di viaggi ? Siano essi periodici, quindi testate vere e proprie o inserti di quotidiani, sembrano tutte create avendo un unico scopo, farti capire quanto tu sia povero e quanto lontane e remote siano le possibilità che tu possa mai fare i viaggi che raccontano.

Non importa che le destinazioni siano esotiche o dietro casa, il giornalista, quel bastardo fortunato, come sempre  mette in funzione il sesto senso per trovare sempre il massimo possibile. E quindi dopo averti fatto venire l'acquolina in bocca con descrizioni da mille e una notte, fotografie che ti trasportano in una dimensione lontana, passano a darti il cosiddetto calcio sugli stinchi.

Si perché, nell'articolo ti hanno descritto l'agriturismo, al "Viandante Povero" della quale tu non conoscevi l'esistenza ma che dista un paio d'ora da casa. Camera con letto a baldacchino, vista mozzafiato su panorami adagiati su colline fatate e velate da una nebbia fluttuante che ricorda massaggi orientali.

La descrizione ti rapisce, piscina, sauna e una tavola imbandita da banchetto nunziale, e ti dici dai perché no, in fondo un fine settimana si potrebbe andare a fare una gita. Però poi come sempre lo sguardo si sposta nel box solitamente in basso a destra quella che ti descrive i prezzi. E ti rendi conto che una camera matrimoniale in offerta speciale il 22 febbraio, con prima colazione, costa quanto la settimana che hai passato a Rimini con tutta la famiglia nel mese di luglio.

E così capisci le ragioni del nome "Al Viandante Povero". In quanto ad inizio soggiorno, il venerdì, avevi un conto in banca, si magro è vero ma che con orgoglio custodiva i risparmi di una vita. Al lunedì, a fine weekend, l'unico povero saresti tu, ovvero il viandante che ha fatto l'errore di prenotare.

A parte qualche rivista particolarmente attenta alle tasche dei comuni mortali, la maggioranza delle testate di settore sembra ancora vivere negli anni 80 quando ancora in questo paese girava la moneta. Viaggi e posti improbabili senza considerare il target alla quale si rivolgono.

Paradosso assoluto le riviste di bordo delle compagnie aeree low cost.

Hai speso 32 € andata e ritorno di biglietto aereo, partendo il martedì sera alle 23.55 e ritornando il giovedì con volo alle 4.55. Hai preparato lo zaino con il bilancino di precisione ed il calibro.
Il bilancino da oreficeria per non superare i kg di franchigia e non dover quindi pagare l'imbarco dello stesso. Il calibro lo hai usato per calcolare l'area ed il volume, ovvero le dimensioni ammesse a bordo, che naturalmente cambiano da compagnia a compagnia, alla faccia dell'Europa Unita.

Sei soddisfatto, l'aereo decolla e prima che gli assistenti di volo si trasformino in persone urlanti che ricordano gli ambulanti dei mercati meridionali, proponendoti di tutto, prendi la rivista di bordo e la sfogli incuriosito. Vai alla sezione "Dove Mangiare" della città che tra un paio d'ore avrai il piacere di visitare. Dopo un rapido sguardo sconsolato la metti via. I tre ristoranti suggeriti hanno un costo a persona, vini esclusi, identico al budget che hai stanziato per l'intero soggiorno per te e signora.







sabato 24 ottobre 2015

Posto pubblico per concorso - Intenso come prova ad esami e non gratta e vinci

Premessa. Al fine di evitare l'accusa di essere "populista" termine molto di moda nella maggioranza di destra, scusate il lapsus, di sinistra oggigiorno al governo, affermo e dichiaro senza nessuna costrizione che sono ben convinto e sicuro che non potendo fare assolutamente di tutta un'erba un fascio, che i dipendenti pubblici non sono tutti fannulloni (oddio ho detto fascio, tranquilli lettori radical chic non mi riferivo ad idee politiche bensì al sostantivo maschile che identifica oggetti della stessa natura).

Naturalmente tu che mi stai leggendo, sei parte numerica di quella statistica, seppur limitata di lavoratore indefesso, onesto e dedicato al bene pubblico. Non sto scrivendo questo per te, per cui non ti alterare.
Vignetta di AGJ

Tornando a noi e prendendo invece in esame la notizia di queste ore su quanto successo a San Remo, ci si rende conto che oramai tale genere di rivelazioni sono all'ordine del giorno.

In breve, se non avete voglia di aprire il link, hanno arrestato 35 dipendenti del Comune e indagati altri 195 per assenteismo. Il solito modus operandi, insomma, vado, timbro e me la filo via.

In considerazione dei numeri mi vien da pensare che proprio in pochi non devono poi essere questi fannulloni.

Ed aggiungo che non capisco il trattamento di riservatezza e privacy che viene garantito a questi "impiegati modello".

Visto e considerato che la loro faccia si può tranquillamente identificare con altre parti anatomiche più in basso dove si dice non batta il sole, perché tutelarli?

Perché fare vedere questi illustri signori che timbrano e poi vanno a farsi allegramente i propri suini comodi, con i visi oscurati?

Hanno forse provato vergogna loro a prendere per fessi tutti noi, visto che sono impiegati pubblici, quindi pagati con i nostri soldi? No, anzi, non mi sorprenderei che al bar con un giro di gente fidata si siano pure vantati di tali comportamenti.

E allora mi chiedo, perché non rendergli pan per focaccia e provare anche noi una volta a ridere con loro?

Quindi via l'oscuramento e mostriamo pure i volti di questi furbi anziché proteggere la loro privacy. Mostriamo i volti dei ciechi che guidano le macchine o degli invalidi che ballano nelle balere la sera.

Mostriamo i volti di questo esercito di vermi e parassiti, diamo nome e cognome, tanto hai voglia a chiedere indietro il maltolto come risarcimento, non recupereremo mai un centesimo.

Hai la prova, è tutto li  su nastro o su supporti elettronici, timbri e te ne vai, non serve altro, non servono processi, non servono lunghe pastoie burocratiche.

Se di senso civico non son dotati, proviamo allora a costringerli a provar vergogna. Chissà che finendo alla berlina di tutti, si rendano conto anche loro quanto possano far male i pugni al fegato che prendiamo ogni volta che si sente una notizia del genere.

Oggi mi andava di essere cattivo.



domenica 18 ottobre 2015

La modella di Marie Claire e la voglia di farsi un panino.

Come si possa prendere a canone di bellezza le modelle di certe riviste, io  proprio non lo capisco.

Donne care, vi parlo da uomo, ma uomo reale, con i peli sul petto, con i capelli bianchi, con le maniglie dell'amore. Mai usato creme depilatorie, mai fatto una ceretta, l'unica lampada che conosco è quella sul comodino che mi accompagna la sera quando leggo un bel libro. Donne se credete che per piacerci dovete essere come la modella, o sarebbe meglio dire l'acciuga apparsa su Marie Claire vi sbagliate di grosso.

Intanto la direttrice che gioca a fare Miranda Priestley del Diavolo veste Prada, dovrebbe essere costretta a mangiare lardo di colonnata per una settimana solo per aver scritto " è una sana taglia 38 ". Guardate sta povera ragazza e ditemi se a voi sembra sana.

Sarà stato pure un bravo fotografo, ma l'espressione mi fa subito pensare a "datemi un panino con la mortazza che sto svenendo dalla fame".

Spesso hanno queste espressioni sofferenti, distanti, oserei dire rincoglionite, che non capisco proprio come possano essere prese come modello da seguire.

Donne vi prego, io ormai sono una voce fuori dal coro, anche per non rischiare ripercussioni familiari al limite della tragedia, ma vi prego magnate. Magnate di gusto. E mandate a farsi fottere questo modello assurdo che vi hanno inculcato nella testa, ovvero il timore di essere sempre sovrappeso.

A mensa, a casa, a cena la sera con gli amici, smettetela di fare i criceti mangiando foglie di insalata scondita e fatevi pure una pizza. Quando vi presentate con la mozzarellina e la bietola scondita siete l'espressione massima della tristezza, il gelo che mi trasmettete nel cuore è lo stesso che proverei in un giorno d'inverno e i caloriferi rotti. La sofferenza nel vedervi mangiare, pardon, ruminare, carote crude e yogurt è la stessa che provo in un giorno afoso d'estate avendo il condizionatore rotto.

Viva le curve, viva l'abbondanza, viva la ciccia da stringere tra le mani, credetemi alla fine un bel seno formoso o un fondo schiena generoso attira molto di più che una piatta e triste conta di costole con due bottoni al posto dei seni.

Va bene parlo per me, nessuno mi può dare il diritto di parlare a nome dell'italico popolo maschile. I gusti son gusti, ma porca miseria a rivedere l'immagine della copertina e provando ad immaginare una serata romantica dal finale piccante a voi non sembrerebbe di accarezzare qualcosa del genere ?

.




sabato 17 ottobre 2015

Contanti o Carta di Credito? Fattura o senza ?

Ammettiamolo a tutti almeno una volta nella vita (magari fosse solo una volta) è stata fatta la domanda riportata nel titolo di questo post

Per la prima parte, ovvero CONTANTI O CARTA DI CREDITO sia esso un venditore, un commerciante, un libero professionista o altro, noteremo che l’attitudine e quindi l'umore, con la quale ci viene posta la domanda cambia a seconda della cifra che stiamo spendendo.

Se stiamo spendendo molto, allora il sorriso sarà ampio, solare, raggiante. Vi mostrerà tutto, capsule, ponti otturazioni, perché in quel preciso istante siete il suo cliente preferito e non importa se pagherete con un pezzo di plastica e ci rimetterà una commissione.

Se stiamo splendendo una cifra bassa, (cifra che viene stabilita secondo l’insindacabile giudizio di chi sta vendendo) il sorriso di contro sarà falso, minatorio, intimidatorio, come a dire provaci e ti chiudo le dita nel cassetto. Quello che nel primo caso era stato un trionfo di denti, in questo frangente sarà un apparire di canini stile vampiro con l’obiettivo unico di dissuaderti dal voler usare quel maledetto pezzo di plastica.

A differenza dei variabili stati d’animo riscontrabili nel caso della prima domanda, superata questa prima fase di stallo, alla nostra risposta CONTANTI, la reazione sarà invece per alcuni (sia chiaro non per tutti), probabilmente la stessa.

Noterete che come prima mutazione di colui che vende, comincerà a guardarsi intorno con aria furtiva, facendo andare a destra e sinistra lo sguardo per accertarsi che altri non possano sentire.

Dopodiché inizierà leggermente ad avvicinarsi, facendo diminuire in maniera pericoloso quello spazio riconosciuto come peri-personale e della quale siamo tutti gelosi. Soprattutto se in pausa pranzo avendo dimenticato di dover trattare con il pubblico il vostro venditore si è sparato una cofana di pasta al pesto.

Quando sarà a pochi centimetri da voi e si sarà ingobbito per nascondersi del tutto protetto dalla vostra figura, che nel frattempo spaventata dalla trasformazione sarà rimasta basita sul posto senza muoversi di un centimetro, porrà con un sibilo degno della peggior serpe tentatrice, la domanda. Con o senza fattura?

Inutile nascondersi, molti soprattutto di fronte a cifre importanti, erroneamente considerano uno sconto dovuto quel 22% di IVA richiesto dallo Stato. Paghiamo tanto, se posso risparmio. Senza immaginare che ci stiamo fregando da soli due volte.

La prima, perché se proprio vogliamo risparmiare, dovremmo chiedere al prode venditore non il 22% ma almeno il 50%. In quanto lui non risparmia l'Iva, che avreste dovuto pagare voi, ma non dichiarando l'incasso, magari a maggio presenterà un 740 più basso del vostro e pagherà di tasse un'aliquota inferiore alla vostra.
Con la differenza che voi prendete 1.200 Euro al mese e lavorate alle poste e d'estate fate 7 giorni al mare dai suoceri a Punta Marina. Lui magari è uno di quelli che girano in Porsche e fa le vacanze in Costa Azzurra.

La seconda è che evadi di qua, evadi di la le tasse, volente o nolente sarebbe meglio pagarle tutti e di meno. Ma questo è il mio punto di vista.

Quindi va da se che se fosse per me, ridurrei, el il contante spronando invece ad usare solo metodi tracciabili.
Senza paura di fare un piacere alle banche, in quanto un Governo che si rispetti farebbe in modo di legiferare per evitare che diventi un ulteriore regalo agli istituti di credito. Ad esempio impedendo o mettendo limiti su commissioni o transazioni avvenute in maniera elettronica.

E invece il Governo (bontà sua) innalza a 3.000 € il limite dei contanti ad oggi fissato a 1.000 €.

Prego vivamente chi è a favore, di non venire a dirmi che tale limite rispecchia la media europea. L’Europa dobbiamo prenderla come esempio sempre e non solo quando ci conviene, quindi quando avremo il tasso di evasione al livello di quello tedesco allora potremo non mettere limiti come fanno loro.

Non credo neanche a chi dice che si favoriranno i consumi, se ho dei soldi da spendere li spendo a prescindere da come pago. E poi questa malinconia di pagare in contanti, tutti con l'ultimo modello di Smartphone e la TV che ti serve il caffè mentre guardi la tua serie preferita, quindi iper-tecnologici, ma ancora a pagare con i rotoli da 20 € come si faceva 50 anni fa.

E non tiratemi in ballo gli anziani per favore, anche questo la ritengo ragione che sa di scusante.

Il problema è che senza contante non gira il nero, se non gira il nero non si possono raccogliere mazzette, raccogliere il pizzo e fare inciuci strani, ed è ovvio che la politica ci tiene ad aiutare e foraggiare il tessuto sociale che la mantiene in vita, altrimenti come farebbe?

Alcuni mi suggeriranno che sarebbe meglio preoccuparsi di andare a scovare i grandi evasori invece di tartassare il piccolo contribuente. Certo, perfettamente corretto e una volta presi fargli pagare fino all'ultimo centesimo, Ma ricordiamoci che in fondo noi siamo parte della società in cui viviamo. E che non si può aspettare sempre che il buon esempio arrivi da qualcun'altro. 
Come sempre è solamente il mio pensiero. Il vostro?











martedì 6 ottobre 2015

Canone Rai. Croce senza delizia dell'italiano medio.

Vignetta di proprietà di AGJ

Paghiamolo tutti per pagare di meno è il nuovo slogan del Presidente in camiciola bianca.

Ammettiamolo quando sentiamo la parola canone, ci si chiude lo stomaco e una valanga di pensieri impuri ci assale la mente. D’altra parte che senso ha pagare una gabella per un servizio scadente per non dire inesistente ?

Il palinsesto della TV di stato è quanto di più triste e sciatto ci possa essere. Una fotocopia, perdonatemi , correggo, la brutta copia, del già svilente palinsesto delle reti Mediaset, dove parole come cultura, intelligenza, serietà e sano divertimento sono scientificamente umiliate al fine di evitare d’instillare nel telespettatore medio anche solo per sbaglio barlumi di tali virtù.

In questo scenario desolante ci ritroviamo ad assistere a programmi creati con il preciso intento di rincoglionire l’utente per favorire la crescita dello share e stimolare la raccolta pubblicitaria.

Ma veramente, cosa ha da offrire Mamma Rai a fronte del tanto vituperato canone ?

Programmi di Intrattenimento tipo quelli del sabato sera, dove un sabba di bambini posseduti da demoni   arcaici, cantano dentro corpi da chierichetto ma con le voci di Freddie Mercury o Maria Callas?

Show creati per pseudo VIP che non essendo stati ammessi a morire di fame e stenti su di un isola caraibica o farsi a piedi 6.000 km chiedendo l'elemosina alle genti, si trasformano in orride fotocopie di cantanti di successo?

Vogliamo parlare di cultura? Certo, volentieri se siete vampiri o esseri creati in laboratorio da un incrocio di geni umani con quelli di civette e gufi. Se fate parte di questa categoria allora il palinsesto è ricco di eventi a partire dalle 3.45 del mattino. D’altra parte a Viale Mazzini devono aver pensato, se amate la cultura significa che siete artisti radical chic, quindi non lavorate e potete stare svegli.

E se prendiamo in esame argomenti più nazional-popolari tipo lo Sport, cosa ci offre la Rai?

Basta fare zapping in un giorno qualunque e così ci renderemmo conto che mentre il Biscione trasmette la Champions, SKY sta raccontando di tutto, ovvero dalla Formula 1 al Moto GP, dal Tennis alle Olimpiadi. E mamma RAI?

Su RaiSport 1 ci troverete i mondiali di racchettoni in diretta da Milano Marittima e su RaiSport 2 la sintesi degli Open di Busto Arsizio degli Europei di tiro alla fune.

Insomma della Rai per come la ricordo io non è rimasto nulla, anzi ci conviene sperare vivamente che la famiglia Angela, regnanti assoluti del Mondo di Quark, sia prolifica e abbia altri eredi, in quanto unico caso al mondo di trasmissione che si rinnova per discendenza divina e monarchica, come per gli imperatori.

Non entro nel merito dei TG in quanto ne ho già parlato in un post precedente, dove parlavo della pochezza del TG di Cologno Monzese. Senza timor di smentita potete tranquillamente verificare se quanto scritto per le reti Mediaset non sia lo stesso per la Rai.

Insomma, lo vogliono mettere in bolletta per fare pagare meno ma tutti. Allora uno pensa, bene costerà 60, 70 € ma proprio al massimo, visto che è la tassa più evasa se la pagano tutti...

Ma che !!! I fenomeni ci fanno lo sconto di 13 € !!!

Insomma dopo aver comprato voti per 80€ adesso cercano consensi ma a basso costo. Si sa c’è la crisi.

A scanso d'equivoci ci tengo a dirvi che io lo pago da sempre e continuerò a farlo. In nome di quel senso civico che i politici a volte non sanno neanche cosa voglia dire.









sabato 26 settembre 2015

Dottore dico 33? No meglio aspettare il mese prossimo.

Dottore " Allora come va ? "
Paziente " Ma Dottore, non tanto bene è da un po' di tempo che accuso diversi dolori all'altezza dello stomaco"
Dottore " Capisco, prima o dopo i pasti? "
Paziente" Ma soprattutto dopo i pasti, ho sempre un senso di nausea e gonfiore"
Dottore " Eh capisco, ci vorrebbe un analisi del sangue e poi verificare con altri accertamenti per verificare di cosa stiamo parlando".
Paziente " Certo, certo, quindi che tipo di analisi devo fare?"
Dottore " Ah caro paziente, questo mese ho già superato il limite prescritto, quindi niente risonanze altrimenti rischio sanzioni.

Ora immaginatevi se al posto di questo ipotetico paziente ci siate voi o uno dei vostri cari , come reagireste a tale risposta?

Questa geniale idea, ovvero un tetto alle prescrizioni di visite specialistiche è venuta al Ministro Lorenzin, alto luminare della medicina (diploma di maturità classica) che evidentemente deve aver confuso la filosofia con la vita reale.

E per evitare tale situazione paradossale cosa bisognerà fare?

Semplice lo staff della Lorenzin, tutti maturandi presso i migliori istituti Tecnici per Geometri dello stivale, stanno stilando un calendario suddiviso per mese e regione di come e quando ammalarsi. Proprio per evitare al medico di base l'imbarazzo del dover rifiutare la prescrizione ed evitare così il superamento dei limiti, grazie allo scaglionamento delle patologie.

Siamo venuti in possesso di alcuni stralci del calendario, grazie ad una fonte autorevolissima del Ministero della Salute, ovvero l'usciere Filippo che si occupa, seguendo la logica delle competenze applicata ai dipendenti, appunto di Relazioni Esterne.

Il calendario recita la seguente :

Lombardia:
Meglio ammalarsi di caghette ed influenze tra gennaio e febbraio, in quanto malattie assegnate in quel periodo ai liguri.
Piemonte:
Mal di stomaco e dolori articolari, suggerito l'ammalarsi tra marzo e aprile, malattie contingentate ai veneti, che tra l'altro visto la perenne nebbia ne hanno più bisogno.
Lazio e centro italia:
Ernie, problemi neurologici vari, il ministero suggerisce di avere tali problemi tra settembre e novembre.
Sud e Isole Maggiori :
Se non si ammalano è meglio, così evitano pure di spendere soldi per spostarsi al Nord, ottenendo un doppio risparmio per lo stato e per l'utente.

Scherzi a parte, come si possa solo concepire una cosa del genere rimane per me un mistero.

Di contro abbiamo, dirigenti super pagati, medicinali a carissimo prezzo senza alcuna logica di controllo su chi vende o distribuisce. Appalti pubblici che sappiamo tutti il giro di buste e mazzette che smuovono.
Ospedali o interi Reparti in giro per l'Italia pronti da anni e lasciati marcire con macchinari costati centinaia di migliaia di euro a causa di mancate autorizzazioni o tempi biblici di una amministrazione sempre più inefficiente e vessatoria.Queste cose non le vedono al Ministero, non le valutano, meglio andar a spremere il solito limone, ovvero noi.

Ma loro sono virtuosi, le chiamano ottimizzazioni, migliorie, in verità sono sempre servizi che vengono tagliati, mentre vengono riconosciuti premi e bonus vergognosi ai funzionari di un apparato che fa acqua da tutte le parti. Tagliano posti letto, chiudono reparti o ospedali di provincia e li chiamano potenziamenti.

Senza contare che periodicamente si scopre lo scandalo. Fate una prova digitate su google " scandalo sanità" e divertitevi e mi raccomando nel caso come me siete portati leggendo queste porcherie a farvi venire attacchi di bile o gastriti, pensateci bene prima di star male. Anzi date un occhiata al calendario dell'usciere Filippo che è meglio.











mercoledì 23 settembre 2015

Elementi di Distrazione di Massa


Che il telespettatore medio sia sottoposto ad una chiara manipolazione è risaputo, la speranza che ci rimane, è che ci sia la capacità di auto proteggersi e quindi non credere a tutte le fandonie che ci raccontano.

Anche io lo spero, anche se mi sono preso la briga di ascoltare in maniera attenta il palinsesto del TG 5  di prima serata per un certo periodo. L'ho fatto per verificare e sono arrivato alla conclusione che di speranza ce ne vuole molta.

L'attività svolta dai redattori del TG 5 penso sia scientifica e degna dei più alti guru di Psicologia delle masse, ovvero, sono arrivato a credere che sia diviso in diverse fasi ben distinte, ma che si ripetono costantemente.

Prima fase : Propaganda

L'apertura naturalmente va alla politica, nel bene e nel male, tanto i politici se non li beccano a rubare, si ritrovano a parlar di nulla in parlamento. 

Nel caso vi sia l'ennesimo caso di mala politica, uno al mese ormai, tutti che si indignano, ma nessuno che fa nulla per evitare che si ripeta, tra uno scandalo e l'altro poi il lancio di proclami rabbonitori, tipo si riparte, è finita la crisi, aumento dell'occupazione, insomma questo genere di fesserie.

A questo punto la reazione di chi ascolta potrebbe virare verso l'indignazione, ma ecco che parte la seconda fase, che serve proprio a neutralizzare le sinapsi di chi ascolta ed evitare pensieri eversivi.

Seconda Fase : Terrore per le masse

E vai di ISIS, Islam cattivo, minacce a Roma, terrorismo, sbarchi, invasione, come a dire, non provare neanche a lamentarti o dire che le cose qui da noi vanno male, hai visto che succede in giro? Tutto sommato domenica vai a fare la gita fuori porta, quindi pensaci.

Terza Fase : Telenovelas

Se la cronaca nera a livello nazionale non ha fornito qualche  tragedia privata dove tuffarsi con piglio da squalo, con domande degne del Pulitzer tipo " Lei conosceva la vittima ?" per avere risposte del tipo " Erano brave persone", allora si ripescano i vari processi per casalinghe, tipo Zio Michele, Chiara, tanto per raccontarci che Raffaele ha i capelli lunghi e che Zio Michele si è accusato di essere complice dei lupi grigi durante l'attentato a Woytila.

Ma naturalmente dopo tutta questa tristezza bisogna coccolare le menti turbate dei prossimi non elettori (tanto non ci va più nessuno) e allora parte l' ultima fase quelle che serve a ricordarci che l'Italia è un paese bellissimo, dove in fondo non tutto va così male, e che quindi non abbiamo diritto di lamentarci.

Quarta Fase : Cavalca l'onda.

Questa è la più importante quella dei servizi sugli animali e la cucina alternativa, vegana magari, perché cavalcare l'onda è importante, crea consenso. Per carità non ho nulla ne contro gli animali ne contro i vegani.
Ma credo che un TG in prima serata dovrebbe curarsi di politica internazionale, avvenimenti a livello mondiale, scoperte scientifiche e soprattutto INCHIESTA SOCIALE e non degli psicologi per cani o di quanto sono buoni (bontà loro) gli hamburger di semi di papavero.


giovedì 17 settembre 2015

L'arrogante bontà del guidatore medio. Sociologia al volante parte II°.

Avevo già trattato tempo fa delle cattive abitudini di alcuni di noi al volante (troppi per la verità).

Il post "Sociologia al volante" (sotto troverete il link se vi andasse di leggerlo) descriveva le mie personali riflessioni su come a volte, la strada venga vissuta come una proprietà personale.

Oggi cercherò di descrivere come mai nonostante alla guida si sia un popolo di egoisti ed arroganti, ogni tanto veniamo presi da una profonda bontà e senso di fratellanza verso la categoria del fellow automobilista, per dirla all'anglosassone, comportandosi in maniera da lasciar basito anche l'animo più gentile e responsabile.

Perché arroganti o egoisti?

Avete mai provato a far notare a qualcuno che sta parcheggiando nel posto riservato ai diversamente abili? Se tutto va bene vi beccate una ridda di insulti, invitandovi ad occuparvi di problemi strettamente di vostra competenza.

Vi è mai capitato di provare a ragionare con chi al centro commerciale sta girando alla ricerca del parcheggio in contro mano? Anziano o giovane può capitare che il risultato sia sempre lo stesso, venire invitati ad andare a visitare luoghi dove dicono non batta mai il sole.

E se poi il parcheggio viene individuato da due automobilisti che stanno girando in tondo come squali sulla preda da 20 minuti? L'atmosfera si trasforma immediatamente in qualcosa di simile al duello di mezzogiorno di fuoco. Occhi piantati fissi su quelli dell'altro pretendente, piede sull'acceleratore sgasando nervosamente, come a dire muoviti e ti rifaccio il paraurti. E mentre la tensione cresce, l'anziana che sta svuotando il suo carrello su di una Panda del 1987, sembra percepire l'elettricità e continua il trasferimento dei generi alimentari dal carrello all'auto, alla velocità di una lumaca con problemi di deambulazione.

Ma non ti fai intimidire, nonostante tu sia seduto dentro un'utilitaria, mentre l'altro aspirante al parcheggio conduca un mostro di tre metri d'altezza dal nome asiatico impronunciabile stile Madzinger.

O vogliamo mettere quando sei in fila al semaforo e vedete il poveretto che sta provando ad immettersi nel vostro senso di marcia da chissà quanto tempo? Ma a te non importa, non puoi fermarti 2 metri prima, non puoi arretrare neanche di un centimetro e così arrivi fino al culo di chi ti sta di fronte impedendo di fatto l'immissione di chi attende da ore.

Di esempi negativi ne potrei aggiungere diversi, fatelo pure voi nei commenti se volete, ma nonostante tutta questa acredine che regna sovrana per le strade, questa difesa dello spazio di carreggiata o parcheggio che sia, noi siamo capaci anche di gesti inaspettati e buoni.

Hai appena finito di litigare per una precedenza, hai appena insultato il tipo che ti stringeva a sinistra, hai urlato contro il motorino che con slalom degno di Alberto Tomba sta facendo il pelo a tutte le auto in un raggio di 500 metri. Hai il livello biliare al massimo, la gastrite ti attanaglia lo stomaco, vorresti che un tornado arrivasse e risucchiasse tutti gli altri automobilisti, pedoni o motociclisti che ti intralciano la via.

Ma in mezzo a questa battaglia per la sopravvivenza stradale, una macchia azzurra cattura la tua attenzione. E' li davanti, ferma sulla carreggiata opposta al tuo senso di marcia, quindi capisci che a te non potrà far nulla. Ti avvicini e sai che la macchia azzurra è una pattuglia della stradale con in mano uno strumento diabolico, l'autovelox.

E allora dimentichi tutto, la bile sparisce, e ti trasformi in un attimo come per miracolo, e da vendicatore della notte, ti evolvi nella versione 2.0 di Madre Teresa, e cominci a lampeggiare.
Si provi un senso di comunanza, vicinanza, tenerezza e compassione per coloro che procedono in senso contrario. Improvvisamente ti senti buono, amorevole e non ti basta più solo sfanalare, fai ampi gesti di rallentare con la mano, ripensi a quello con cui hai litigato per il parcheggio ed una lacrima fa capolino, bagnando il senso di colpa. Vedi tutti quelli si accorgono del tuo segnale rallentare e farti un cenno d'intesa e ringraziamento. Ti senti felice e magnanimo, e ti senti puro come un bimbo, perché anche per oggi hai fatto la tua buona azione.

- Sociologia al volante parte I

A chi ancora sfuggisse il senso delle mie parole, sia di questo che del precedente post, una lettura che può essere d'aiuto : Codice della strada.

sabato 12 settembre 2015

Notizie Facebook e news feed principale.

Implemento un mio vecchio post, perché ho scoperto (magari è li da secoli) che facebook ha finalmente previsto una funzione che ci permette di selezionare le amicizie delle quali vogliamo avere gli aggiornamenti sempre in primo piano.
Nella parte destra alla voce " Preferenze della sezione notizie" è possibile selezionare i contatti che desideriamo siano messi sempre in primo piano nel feed notizie. Evitando così di perdere gli aggiornamenti delle persone che più ci interessano. Per l'amor del cielo non mi elevo a guru di internet come tanti smanettoni e professionisti sul web, ma l'esigenza nasce proprio da quanto scrissi a suo tempo sui misteri degli algoritmi di FB e la tipologia di notizie che mi venivano proposte costantemente sulla mia home.
Nello specifico quello che notavo era che i programmatori di Facebook dovevano aver trovato un algoritmo particolare dedicato esclusivamente al mio profilo.
Ovvero avevano capito esattamente tutto quello che non mi interessava, e così come per mistero in prima pagina tra le notizie "principali" come per farmi un dispetto, riuscivano a piazzare sempre le medesime cose.
Così se come me siete stanchi delle solite news suggerisco, di seguire oltre al mio consiglio sopra descritto di correre ai ripari. Ad esempio organizzando una serie di pagine dove si possano filtrare i contenuti interessanti per voi, per poterli visualizzarle direttamente senza doversi districare tra le notizie principali (per loro), ed evitare così il continuo dover leggere in bacheca i seguenti aggiornamenti:

- Leggete e diffondete prima che venga censurato
- Incredibile la notizia che tutti i TG non raccontano
- Da guardare assolutamente video Imperdibile
- Immagine di gattino dentro vaso
- Aforisma poetico....almeno credono "L'amore ti ama se tu ami l'amore (immagine con cielo blu, nuvole, e gabbiani)
- Gioca a trizzi e lazzi
- Non ci posso credere !!!! Guarda cosa combina questa ragazza...
- Immagine di cane con faccia dolce e fiocco in testa
- Primo piano di Tagliatella (beh qui con gli occhi godo....)
- Immagine di gattino dentro al letto
- Frase del giorno "Non lasciarti scappare l'amore ma scappa verso di lui" (immagine con cielo al tramonto, nuvole e gabbiani)
- Gioca a fuzzi e rozzi
- Massima diffusione
- Immagine con primo piano di grigliata di carne (qui li invidio)
- Foto triste con minaccia che se non lo condividi allora sei una merda perché non ti piace .
- Immagine di gattino dentro giaccone
- Frase del pomeriggio, altra perla di saggezza "Se ti ha fatto piangere, piangi con lui (Immagine di un cielo di notte, LUNA PIENA, e naturalmente nuvole e gabbiani)
- Gioca a frazzi e mazzi
- Urgente cane abbandonato a Borgo Carrasau provincia di Olbia per adottarlo tel etc...etc.. (comodo d'avvero)
- Immagine di gattino dentro cappello
- Fai il test e scopri che gelato sei
- Immagine con primo piano di piatto di Tortellacci ai funghi porcini.
- Fai il test e scopri che mutanda sei
- Fai il test e scopri che ora del giorno sei
- Immagine di gattino dentro bottiglia
- Cane da adottare a San Michele dell'Aspromonte, telefonare (devono essere quelli di prima che non hanno capito che vivo a 1.200km)
- Immagine di gattino dentro cesto
- Fai il test e scopri che dito sei.


Naturalmente come immagine del post metto un gatto !! In quanto li adoro.