lunedì 29 giugno 2015

Mercati e fiamme

Continuano a parlare di miliardi bruciati in un sol giorno dai mercati, e allora nella mia mente penso a peperoni che bruciano, cipolle che si squagliano, patate che arrostiscono, cicorietta che ribolle nelle pozzanghere.

Poi invece leggo meglio i media e mi accorgo che si tratta di soldi finti, come quelli del monopoli, con la quale ci stanno asfissiando, giocando al computer come con la nuova versione di un videogame della playstation.



Compro!Vendo ! Vendo ! Compro! Ma cosa cavolo compri, cosa diavolo vendi ? Bit, transazioni, operazioni finanziarie create dalle banche per aumentare guadagni fittizzi, mentre la gente suda realmente per arrivare a fine mese. E ad ogni parola sbagliata, i mercati fibrillano, hanno i venerdì neri, sono nervosi. E guai se ti ribelli al loro gioco, non puoi, non devi, devi stare zitto e continuare a giocare, subire aumenti di tasse, balzelli e gabelle, perché devi rifornire i loro portafogli elettronici di guadagni cibernetici.


Leggendo il Sole 24 ore di oggi mi son chiesto come sia possibile bruciare in un solo giorno, capitalizzazioni superiori al valore dello stesso debito greco. Non facevano prima a darglieli? Si lo so è sciocco e semplicistico. 

Poi ci sono gli stregoni che ad ogni loro giudizio mettono in ginocchio paesi ed economie, come le società di rating, si quelle che dicevano nel 2011 che la Lehman Brothers era una banca solida, e che oggi si divertono a mandarti in prigione senza neanche passare dal via.

E ogni qualvolta che aprono l'oracolo, i mercati si spaventano, si contraggono, si preoccupano.

Andate a casa di un operaio cassaintegrato, padre di due figli, il 25 del mese e vedrete cosa significa essere nervosi o preoccupati.

Adesso sento che sto scadendo nel tanto odiato, dai molti, populismo e mi sento anche di tendere pericolosamente verso un marxismo non consono alla mia salute, meglio salutare.

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