sabato 8 novembre 2014

L'effetto mandria ovvero così fan tutti

Questo è un pezzo che scrissi tantissimo tempo fa, ma quanto mai d'attualità.......                                                

Effetto Mandria

Quante volte siamo in grado di ammettere di essere caduti anche noi sotto l’influsso dell’effetto mandria? Cosa sarà mai direte voi? Sarà contagioso? Si trasmette per via aerea, via fluidi? Tranquilli non è nulla di pericoloso o irreversibile.
Dicesi “Effetto Mandria” comunemente da me definito “ Sindrome da impecorimento”, quel lasso di tempo, breve o limitato, in cui ci annulliamo completamente per seguire l’onda comportamentale di un individuo estraneo, terminando così ogni razionalizzazione dell’azione che andremo a compiere per seguire bovinamente l’agire dell’soggetto scatenante. Per individuo scatenante si intende colui che scatena in noi tale effetto, che tecnicamente viene appellato “Capo Caprone“.

Al fine di rendere più chiaro il concetto, vado ad esporre alcuni esempi chiarificatori.




Effetto mandria pedonale

Un gruppo di ignari pedoni è pazientemente in attesa sul ciglio di una strada trafficata e affollata, e più precisamente ad un semaforo, in attesa che il mirabolante lampione colorato ci dia il verde per attraversare la strada. Sino a questo momento siamo entità uniche, ognuna di noi dotata di un proprio volere, una propria volontà e capacità di razionalizzazione. Sappiamo tutti che attraversare con il rosso, oltre a raccogliere svariati insulti da parte della mandria meccanizzata, comporta un rischio alla nostra salute. E qui entra in gioco il nostro Capo Caprone. Improvvisamente uno tra gli individui decide per chissà quale ragione di attraversare. Non si conosce il motivo, distrazione, fretta, imprudenza. Come per incanto scatta “L’Effetto Mandria”. Tutti ci trasformiamo in docili ovini, annullando tutte le conoscenze in fatto di codice della strada e saggia prudenza, seguendo come un’onda l’individuo che ha deciso di attraversare. Senza pensare e senza volerlo siamo diventati un'unica mandria di pecore, non capendo neanche perché quel matto con la macchina ci stia insultando o continui a strombazzare.

Effetto Mandria Frequent Flyer

Siamo comodamente seduti nei nostri 35 cm quadrati di spazio, a bordo di un velocissimo aeroplano che ci ha portati in men che non si dica a destinazione. Non importa quanto sia durato il volo, 18 ore, meno di una, tanto l’effetto mandria non rispetta logiche temporali. La voce metallica e assolutamente incomprensibile dell’ Assistente di Volo ci ha appena comunicato che in meno di 2 minuti atterreremo nella località meta del nostro viaggio. Tra le varie informazioni tipo : Stiamo per atterrare all’aeroporto di …shritrelm ( scarica statica) la temperatura al suolo è di ….shisdidiis…gradi, vi preghiamo di riporre il vostro tavolino, mettere lo schienale in posizione….shidisss….e di RIMANERE SEDUTI SINO A CHE IL SEGNALE DI ALLACCIARE LE CINTURE DI SICUREZZA NON VERRA’ SPENTO! L’ultima fase del discorso viene scandita in maniera quasi comprensibile, anche se va da se che sarebbe rischioso sfondare la cabina di pilotaggio con una grugnata a causa di una frenata improvvisa. Lo sappiamo, ce ne rendiamo conto, ma ecco che il nostro Capo Caprone è in agguato.
Il nostro aeromobile ha appena toccato terra, dalle ultime file si alza un tiepido applauso al pilota, siamo tutti rigorosamente allacciati e felici di essere arrivati a casa, ed ecco che TZAAC! Momento di imbeotimento di uno dei passeggeri che si slaccia la cintura, si mette in piedi e comincia a rovistare sul vano porta bagaglio a mano. Come per incanto molti dei passeggeri subiscono l’effetto mandria e lo seguono nella sua scellerata azione. La reazione degli attendenti di volo è spesso inutile in quanto non c’e’ verso di riportare alla ragione la dozzina di pecore che farraginosamente cerca di indossare il cappotto, prendere il regalino per la fidanzata, sbattendo la testa ovunque e infilando il gomito nell’occhio del vicino.
A questo proposito mi sono sempre chiesto, ma dove cacchio pensano di andare? Credono forse che gli diano un bonus per essersi preparati per primi? Credono forse che verranno lanciati dalle uscite di sicurezza indi per cui è bene essere pronti ad uscire? Questo vi confesso che è uno dei Momenti Mandria che più mi lascia allibito e che difficilmente possa essere spiegato. E vi garantisco che a me non ha mai preso.

Effetto Mandria da Attesa

Quante volte ci siamo trovati in coda, Posta, Banca, Supermercato. Prendiamo ad esempio il supermercato. E’ sabato pomeriggio, abbiamo fatto scorte per 2 mesi in 15 minuti, e ci avviciniamo alle casse. Quando cominciamo a vedere il serpente umano che ci precede. Un breve momento di panico ci assale ( anche qualche imprecazione a dire il vero), ma ci mettiamo pazientemente (eufemismo) in coda. La prima cosa che salta all’occhio è che delle 158 casse predisposte dal Megacentroipercommerciale, ve ne sono aperte appena 12.
Dopo aver atteso 20 minuti e visto andar via appena 2 persone dalla nostra coda, cominciamo a notare il movimento sospetto di una delle signorine del Megacentroipercommerciale. Cammina verso la fila delle casse con lo sguardo spento. Noi la teniamo d’occhio in quanto sappiamo che se si avvicina alla cassa 35 ( la nostra è la 34) probabilmente la apre e quindi dobbiamo essere pronti. Facciamo gli indifferenti, prendiamo in mano la confezione di carciofi surgelati che abbiamo nel carrello, e leggiamo simulando interesse per le proprietà nutritive. Ma in realtà con la coda dell’occhio stiamo monitorando ogni singolo movimento della Signorina in grembiulino. Si è fermata a parlare con una collega.
D’incanto si avvicina verso la cassa 34, aggira il nastro. Noi nel frattempo abbiamo lasciato cadere la confezioni di carciofi dentro il carrello, e afferriamo la barra assumendo uno sguardo truce e combattivo. La signorina mette le mani sullo schienale dello sgabello di fronte alla cassa. Scoppia il panico e si diffonde il momento pecora. Questo d’attesa è l’unico momento in cui non importa che vi sia un Capo Caprone, in quanto tutti ci eleviamo al ruolo di leader e trascinatore. Con slalom degni del miglior Alberto Tomba, ci avventiamo strettamente avvinghiati al nostro carrello verso la nuova cassa, mentre quello di dietro investe il bimbo della signora di lato nel tentativo di superarci. Intanto la signora della fila 33 si lancia in avanti spingendo il carrello a più non posso. Quando di fronte alla cassa 34 si è creato un ingorgo degno del 14 agosto sull’Autostrada del sole, con conseguenza fisiche per molti pari al più sfrenato autoscontro, la Signorina del Megaipersupercentrocommerciale con aria candida alza la mano, chiude il palmo lasciando issato solo il dito indice ( indice non medio) e lo comincia a scuotere oscillando nel più classico segno di negazione aggiungendo con voce cinica : “ Mi dispiace ero solo venuta a prendere una cosa che avevo dimenticato, la cassa rimane chiusa”.
La nostra espressione di rabbia e delusione è fonte di gioia e divertimento per coloro che erano rimasti pazientemente in fila nelle rispettive casse e tale espressione ci lascia intendere che mai ci rifaranno riposizionare dove eravamo prima.

La sostanza di tutto ciò è che correre è il dictat del nostro tempo. Ma correre dove ?



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