sabato 29 agosto 2015

Sky o Mediaset e i diritti dell'utente?

Per molti appassionati di calcio stanno per iniziare le varie competizioni per squadre di club che ci accompagneranno da qui sino a maggio prossimo. Campionato, coppe internazionali, coppe nazionali, tutti pronti a tirar fuori la sciarpa ed i vessilli con i colori della nostra squadra del cuore. 

Per chi vive di pallone le dirette televisive scandiscono i calendari dei nostri fine settimana e delle serate infrasettimanali mentre sono la disperazione di chi non ha alcun interesse nel veder dar calci ad un pallone. 


Quest'anno la novità risiede nel panorama delle offerte televisive, come tutti sapranno Mediaset ha acquisito per i prossimi 3 anni i diritti per la competizione regina per gli appassionati, ovvero la Champions League.

E così siamo bombardati da mesi con messaggi intimidatori del tipo, solo da noi, in esclusiva, non sul satellite, tutto per cercare di far migrare gli abbonati dalla piattaforma concorrente.


Ora personalmente che si abbiano i diritti delle immagini dallo spogliatoio non me ne ha mai fregato nulla, anzi ritengo che siano tutta una serie di fesserie accessorie, tipo l'intervista a bordo campo alla fine del primo tempo, dove l'ovvietà delle domande e la sciocchezza delle risposte rimane imperitura dalla notte dei tempi.

Commercialmente non si può dir nulla, Mediaset ha sborsato una valanga di milioni e ora deve cercare di rientrare, anche se l'offerta rispetto a Sky è semplicemente ridicola, ma sarà il mercato a decretare se hanno fatto bene o meno.

Dalla parte dell'utente finale, ritengo invece che ci sia una idiozia di fondo.




Assegnare i diritti per competizione. Perché durante una stagione può capitare di giocare tornei diversi, assegnati magari a diverse piattaforme televisive e credo che pochi si possano permettere o abbiano voglia di possedere due abbonamenti, dove tra l'altro il prodotto sportivo è tra le opzioni più care. A questo aggiungiamo che al contrario della disdetta di un abbonamento, un divorzio è una procedura più semplice e veloce.

Capito che oramai gli introiti derivanti dai diritti televisivi sono una parte fondamentale del calcio come di ogni altro sport professionistico, una cosa molto più saggia e orientata verso l'utente sarebbe vendere i diritti non per competizione, bensì per società coinvolta.

Ovvero io tifoso della squadra tale so che tutte le partite saranno trasmesse da una piattaforma a prescindere del torneo giocato e quindi decido di abbonarmi con loro. Punto.

Inoltre,come concepito ora il servizio non è fruibile, se gioca la mia squadra non penso che io abbia voglia di vedere le altre 4 in contemporanea, quindi mi state offrendo un servizio non utilizzabile ma che mi fate pagare perché avete l'esclusiva di tutte le partite. 


Sarebbe corretto, dunque, prima garantire all'abbonato tifoso la visione di tutte le partite della propria squadra, e successivamente nulla vieterebbe di prevedere dei pass globali per far si, a chi interessato, di acquistare tutte le altre partite di un torneo come extra.

Ovvio molti diranno che esistono anche altri metodi per giunta gratuiti per scavalcare i litigi da cortile di Mediaset e Sky a discapito dell'utente ma quella è un'altra storia.

Come sempre è solo il mio modesto punto di vista e quindi il vostro parere sarà come sempre apprezzato.





2 commenti:

  1. Molto interessante la tua proposta .
    Se non ho capito male proporresti che la vendita dei diritti tv non riguardi il campionato o la champions league, ma la singola squadra .
    Quindi se sono tifoso juventino compro l'abbonamento a tutte le partite della juventus . Se sono tifoso dell' Empoli vedo tutte le partite dell'Empoli . E non altro .
    Sarebbe sicuramente l'abbonamento più interessante per il tifoso, ma credo che non sia sostenibile economicamente per le tv .

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    1. Esatto Salvatore. Più che la Tv a rimetterci sarebbero le società minori forse. Ma basterebbe che la lega mettesse una soglia minima garantita a tutti. Pena l'impossibilità di chiudere accordo con le grand

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